«Il dibattito attorno alla situazione sanitaria locale e discussa nello scorso Consiglio comunale sulla Sanità con toni caldi è stata trasformata in un rodeo con due posizioni contrapposte: la posizione di un direttore sanitario che, per colpa di una scarsa programmazione, sospende tutte le attività chirurgiche di Alghero e Ozieri per l’ annunciata apertura della terapia intensiva covid free al Civile, poi smentita in diretta dal direttore Generale dell’ATS che annuncia un controordine giustificando il precedente documento come una decisione presa a caldo.»
Inizia così la dura nota del consigliere dell’Udc al comune di Alghero, Christian Mulas, che aggiunge: «Mi chiedo: è possibile che un direttore sanitario responsabile del presidio Pou Alghero Ozieri che oggi si trova a gestire in prima linea la situazione di pandemia, fatta di scelte difficili davanti ad una programmazione e gestione praticamente inesistente, debba sopportare il peso della responsabilità che è invece di colui che sta seduto come un antropologo da poltrona».
«Oggi – prosegue Christian Mulas – l’elenco delle drammatiche carenze della sanità algherese sono allarmanti, reparti accorpati per carenza di personale, il pronto soccorso che da diverso tempo ha un organico con quattro medici, il reparto di chirurgia continua a soffrire la mancanza di Chirurghi, personale preso da altri reparti per essere trasferito nel reparto covid. Queste scelte non programmate o meglio programmate male, dimostrano la completa disinformazione e gestione del sistema sanitario territoriale. Le carenze non sono solo all’Ospedale Civile, ma anche dell’Ospedale Marino ormai ridotto ad un Lazzaretto Covid, lo stesso evidenzia delle criticità allarmanti, le sale operatorie sono in sofferenza perché ancora parrebbe che non sia arrivato il personale universitario a garantire l’attività chirurgica. L’Oculistica che appartiene alla ASL sta vivendo un mento drammatico stipati in un corridoi a rischio di contagio Covid, con passaggio per ogni reparto, invece di avere una unità operativa adeguata alla capienza dei locali del servizio.»
«Mi chiedo – conclude Christian Mulas – se ci sia un fine che non conosciamo in questa gestione della sanità locale fatta solo di annunci e passerelle. Le continue criticità di una Sanità territoriale male programmata dimostra l’incapacità dei vertici di gestire e programmare le linee di indirizzo dell’azienda. Sperando che non ci sia il progetto nascosto di regalare anche l’Ospedale civile all’Università.»
Antonio Caria