Si è tenuto sabato 5 febbraio, il primo incontro della nuova edizione dei Percorsi culturali intitolato “A bistiri antigu – l’abbigliamento tradizionale sardo testimoniato nei monumenti del cimitero di Bonaria”, a Cagliari.
«Un luogo molto caro ai cittadini e all’Amministrazione comunale di Cagliari – ha dichiarato l’assessora, Raita Dedola – che sta intervenendo in maniera sistematica per restituire decoro, dignità e funzionalità al nostro campo santo storico, scrigno di storia e di arte ma soprattutto di memorie civili di inestimabile valore, da custodire fedelmente per le future generazioni.»
Dopo il saluto della dirigente Serenella Piras, che da anni con il suo ufficio del Servizio cimiteri del comune di Cagliari supporta e sostiene le attività di valorizzazione e gli eventi organizzati nel cimitero di Bonaria, le circa 1.500 persone presenti hanno seguito con passione, attenzione e nel rispetto delle misure di sicurezza per il contrasto alla diffusione del Covid, il percorso guidato da Mauro Dadea che ha inquadrato storicamente e descritto con dovizia di particolari l’abbigliamento tradizionale, maschile e femminile, dell’epoca a cavallo tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo, conducendo il gruppo tra le decine di monumenti e fotoceramiche del cimitero monumentale che ne conservano testimonianza.
Le attestazioni più numerose riguardano l’abbigliamento di tradizione popolare della donna di Cagliari, nelle due sue principali varianti di “Sa borghigiana” e di “Sa panattara”, ma sono ben rappresentati anche il Sulcis Iglesiente ed altri territori più lontani quali l’Ogliastra, il Mandrolisai e le Barbagie. Meno presente, invece, l’abito tradizionale maschile, limitatamente oltretutto alla sua foggia più tarda, di transizione verso i modelli industriali divenuti ormai da tempo di uso generalizzato.
Il prossimo appuntamento è fissato per sabato 26 febbraio, alle 10.00, e sarà dedicato alle epigrafi poetiche del cimitero monumentale di Cagliari.
Antonio Caria