Con la determina numero 5 del 24 gennaio, l’Unione dei comuni del Coros ha affidato i lavori per il restauro della Chiesa campestre di San Michele di Salvennor, a Ploaghe.
L’intervento, che avrà un costo complessivo di 225mila euro, fa parte della Programmazione Territoriale “Coros-Anglona Terre di Tradizione”. La chiesa, si trova a circa tre chilometri di distanza dalla Basilica della Santissima. Trinità di Saccargia a Codrongianos e a circa 700 metri dalla Chiesa di Sant’Antonio di Salvennor a Ploaghe con le quali condivide l’architettura di tipo romanico.
Negli ultimi anni, grazie ad un’iniziativa dell’associazione culturale Musas de Sardigna insieme Università di Sassari, alla Soprintendenza ed al comune di Ploaghe l’area è stata interessata da una campagna di scavi nella quale sono stati interessanti ritrovamenti che portano a pensare che in passato la chiesa sia stata molto più grande e che con tutta probabilità al suo fianco fosse presente un monastero.
Il progetto che si intende attuare, riguarda il restauro di natura conservativa dell’edificio allo scopo di eliminare tutti gli elementi di degrado presenti quali alveolizzazione e scagliatura delle pietre, presenza di vegetazione, efflorescenza e erosione oltre a verificare ed eventualmente intervenire sulla staticità della struttura.
«Coi fondi della programmazione territoriale – ha dichiarato il presidente, Carlo Sotgiu – abbiamo puntato molto sui nostri attrattori culturali e credo che la chiesa di San Michele sia uno dei più belli esempi di stile romanico presenti nel Coros. Nei mesi scorsi il comune di Ploaghe è anche stato fra i fondatori della Fondazione del Romanico con lo scopo di favorire e valorizzare la cultura delle chiese romaniche. Ora attendiamo che vengano appaltati gli altri interventi ploaghesi ricadenti nella programmazione territoriale: il restauro del cimitero monumentale e il primo lotto della sistemazione della casa del canonico Spano di recente acquisizione.»
Antonio Caria