«Piena disponibilità a mettere a servizio il mio ruolo istituzionale coinvolgendo i colleghi parlamentari sardi per favorire un incontro a Roma tra i sindacati del personale di Polizia Penitenziaria, i vertici del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e il sottosegretario Sisto. E’ il momento di aprire un’interlocuzione con il ministero della Giustizia sulla situazione delle carceri sarde. Perché chi opera nei penitenziari non deve essere considerato un lavoratore di serie B, ma anzi gli è affidata una grande responsabilità dato che la qualità del sistema carcerario dipende anche dalle condizioni di lavoro di chi vi opera.»
Lo ha detto la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd), intervenendo oggi a Cagliari alla conferenza stampa di tutte le sigle sindacali del personale di polizia penitenziaria in Sardegna, che hanno proclamato unitariamente dai sindacati lo stato di agitazione permanente denunciando carenze di organico e di sicurezza.
«Alla situazione oggettivamente pesante in cui versano le carceri sarde – ha aggiunto Romina Mura – si sommano le carenze della sanità regionale, a causa delle quali permane lo scandalo della detenzione dei malati psichiatrici. Dopo la chiusura degli Opg avrebbero dovuto essere attivate le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) ma su questo punto la Regione finora ha latitato. Sono drammi umani aggravati dalla pandemia e – ha concluso la presidente della commissione Lavoro della Camera – problemi ulteriori per il personale lasciato a gestire malati che non dovrebbero stare in carcere.»