«In ritardo su tutto, la Regione Sardegna annaspa anche sull’attuazione delle disposizioni legislative vigenti per la fornitura degli ausili e delle protesi per la riabilitazione, negando così il diritto alla salute e all’autonomia personale a migliaia di cittadini con disabilità o con difficoltà e limitazioni.»
Lo denuncia Laura Caddeo, prima firmataria di un’interrogazione in Consiglio regionale sottoscritta da tutto il gruppo dei Progressisti.
«Eppure – aggiunge Laura Caddeo – è il Servizio sanitario nazionale a garantire alle persone riconosciute invalide, o in attesa di riconoscimento dell’invalidità, le prestazioni sanitarie che comportano l’erogazione di protesi e ausili tecnologici per la prevenzione, la correzione o la compensazione di menomazioni, favorendo così il potenziamento delle abilità residue e la promozione dell’autonomia dell’assistito, come sancito dal dPCM del 12 gennaio 2017, che definisce e aggiorna i livelli essenziali di assistenza. Chiediamo al presidente e all’assessore della Sanità quali siano le cause che sino a ora ne hanno impedito il recepimento e, soprattutto, quali iniziative intendano adottare per assicurare le fasi della fornitura, dalla prescrizione alla personalizzazione sino al collaudo, delle protesi e delle carrozzine destinate a cittadini con mobilità ridotta: sono state date in appalto ad aziende extraregionali che non assicurano la fondamentale personalizzazione del dispositivo fornito – conclude Laura Caddeo -. Dovrebbero spiegare anche quali iniziative si intenda intraprendere per la formazione e l’aggiornamento degli operatori sanitari sui dispositivi e sugli ausili così come hanno già deliberato altre regioni italiane.»
Antonio Caria