La Cisl lancia il “Progetto Gallura”. Durante l’undicesimo congresso territoriale del sindacato, che si è svolto oggi nel Conference Center di Porto Cervo, Mirko Idili – confermato segretario generale della Cisl Gallura – ha proposto un nuovo modello di sviluppo della Gallura che coinvolga tutte le forze del Nord Est dell’Isola. Un piano strategico di ampio respiro, capace di cogliere le grandi opportunità di sviluppo dell’economia del territorio e di affrontare il futuro. Sfide che potrebbero non essere vinte se la Gallura non troverà la necessaria coesione e la capacità di gestire le singole comunità seguendo un modello amministrativo maggiormente uniforme rispetto a quello attuale.
Progetto Gallura. Idili ha sottolineato come la governance politica finora non sia stata sufficientemente efficace: da questa considerazione nasce la volontà di lanciare il Progetto Gallura.
«La pandemia deve rappresentare l’occasione per ripensare, innovandolo, il nostro modello di sviluppo – ha detto Mirko Idili – cogliendo così le opportunità che sono a disposizione del territorio a partire dalla valorizzazione di settori trainanti della nostra economia. Infrastrutture, agroalimentare, sanità di eccellenza, trasporti, turismo nelle sue diverse declinazioni (lento, emozionale, balneare, golfistico, che valorizzi le ippovie e le ciclovie) rappresentano direttrici di sviluppo della nostra economia molto importanti e sulle quali puntare con determinazione nel proseguo del decenni.»
La Cisl chiede alle parti in causa di istituzionalizzare un tavolo di concertazione tra sindacati, amministrazioni locali e regionali, forze sociali ed associazioni datoriali: un sistema di indirizzo gestionale in grado di dare una svolta effettiva alla società gallurese. «Per far questo dobbiamo avere la capacità di innovare e di investire anche sul capitale umano – ha aggiunto Mirko Idili – dobbiamo puntare su un’offerta formativa avanzata che ci consenta di formare figure professionali che ad oggi non sono presenti o non lo sono in misura sufficiente nel nostro sistema turistico.»
Al Congresso ha partecipato anche il segretario confederale della Cisl nazionale, Angelo Colombini: «La Gallura è una terra meravigliosa che ha bisogno di lavoratori competenti in grado di tutelarne la bellezza. Pertanto – ha rimarcato – ritengo sia necessario dare grande attenzione alla formazione, per fare in modo che i giovani galluresi restino qui e non siano costretti ad andar via per trovare un lavoro dignitoso».
L’arretratezza delle infrastrutture. Secondo la Cisl, le condizioni delle strade in Gallura rappresentano un ostacolo decisivo allo sviluppo. «Rallentano la crescita e disuniscono il territorio – spiega Mirko Idili -. Causano l’isolamento di diverse comunità. Una strada come la Olbia-Arzachena-Santa Teresa non è una semplice strada, è un ponte che unisce la Gallura settentrionale. Lo stesso vale per la Olbia-Tempio ed è assurdo, ingiustificabile e intollerabile che queste vie di comunicazione siano ancora nello stato attuale. Sono infrastrutture che, in queste condizioni, non uniscono ma dividono. Eppure le risorse ci sarebbero: sono ferme in Regione».
Lo storico problema dei trasporti. «Bussiamo alla porta della Regione un giorno sì e uno no per sollecitare la risoluzione definitiva dei problemi legati alla continuità territoriale. Ma l’assessore non risponde, non sappiamo bene che intenzioni abbia», ha detto Gianluca Langiu, segretario della Cisl Fit Gallura durante il congresso. La Cisl sottolinea che «la questione irrisolta rappresenta un grave problema in termini di presenze turistiche, e quindi di opportunità occupazionali per tanti padri e madri di famiglia». Il sindacato ha puntato il dito contro la gravissima perdita della compagnia aerea sarda: «I lavoratori di Air Italy sono stati dimenticati – ha denunciato Gavino Carta, segretario regionale della Cisl – ed ora dobbiamo proteggere la loro professionalità. Mentre è certo che si è perso un incredibile serbatoio di competenze e anche di ricchezza economica, la Regione propone un progetto tutto da verificare, legato alla creazione di una compagnia sarda. Una soluzione che potrebbe anche essere valida purché poggi su basi finanziarie solide».
La disintegrazione della sanità. Il sistema sanitario sardo ha svelato la sua inadeguatezza strutturale durante la pandemia: reparti chiusi, cure insufficienti, liste d’attesa lunghissime. La Cisl Gallura auspica «un’offerta sanitaria di eccellenza complementare pubblico-privata. Dove il privato non deve fagocitare il pubblico, ma deve invece rappresentare un valore aggiunto per il sistema».
Ridefinire la Zes. La Zona economica speciale rappresenta un’ottima opportunità, uno strumento importantissimo di fiscalità di vantaggio che però andrebbe ripensato geograficamente per riuscire a sfruttare le potenzialità del territorio. Mirko Idili ritiene che la nascente provincia del Nordest debba avere uno sviluppo omogeneo basato anche su una Zes «che comprenda anche l’aeroporto e l’intera Alta Gallura».
Non perdere il treno Pnrr. Il sindacato denuncia l’assenza di una politica di condivisione per lo sfruttamento delle opportunità legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza. «Non c’è stato un adeguato dibattito, come invece accaduto in passato. Le ingenti risorse a disposizione con il Pnrr e la programmazione 2021-27 necessitano di un confronto con le opportunità di sviluppo.»