Il 12 febbraio scorso, a Tempio Pausania, si è tenuta un’assemblea cittadina nella quale questo Comitato Spontaneo ha richiesto l’impegno dei rappresentanti della politica locale e regionale per la risoluzione della gravissima situazione nella quale da tempo versa l’assistenza sanitaria nella città di Tempio Pausania e di tutta l’Alta Gallura.
Nel corso dell’incontro, era stato formalmente chiesto che i Sindaci ed i rappresentati del territorio gallurese in Consiglio regionale si facessero carico di rappresentare con forza e determinazione la necessità di ristabilire la piena operatività dell’ospedale Paolo Dettori.
In particolare, era stata da tutti condivisa l’urgenza che l’Ospedale Dettori ritorni ad essere il punto di riferimento per l’Alta Gallura e i vicini Comuni dell’Anglona.
Al fine di dare finalmente concretezza agli impegni ripetutamente assunti e sempre disattesi, era stato chiesto al sindaco di Tempio Pausania Gianni Addis, presidente del Distretto Sanitario Alta Gallura ed al sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda, presidente della Conferenza sociosanitaria Gallura, di adoperarsi per promuovere in Tempio Pausania, entro 15 giorni, un incontro tra tutti gli amministratori e le autorità direttamente interessate al problema; in particolare richiedendo la presenza del prefetto di Sassari, del presidente della Regione Sardegna e dell’assessore alla Sanità. Si era convenuto, altresì, di richiedere la presenza di tutti i consiglieri regionali eletti in Gallura ossia gli assessori Andrea Biancareddu, Giuseppe Fasolino, Quirico Sanna e i consiglieri Dario Giagoni, Giovanni Satta, Giovanni Antonio Satta, Roberto Li Gioi, Giuseppe Meloni, nonché del manager dell’AT dottor Marcello Acciaro.
A tutt’oggi nessuna risposta è pervenuta, mentre va registrato con grave preoccupazione, il silenzio da parte degli stessi amministratori in ordine al progetto della Regione Sardegna che prevede un ulteriore ridimensionamento, con rischio chiusura o ulteriore impoverimento di diversi reparti e servizi dell’Ospedale cittadino.
Non ci si può esimere dall’evidenziare che i cittadini dell’Alta Gallura auspicavano dai propri rappresentanti ben altro impegno e determinazione nell’affrontare un problema di così decisiva importanza per la loro esistenza. Dobbiamo, invece, ancora una volta, sollecitare i nostri rappresentati a passare dalle mere promesse ai fatti e quindi dare finalmente concretezza agli impegni che assumono difronte ai loro elettori.
L’interesse per i problemi della comunità che li ha eletti va, infatti, dimostrato con i fatti e non con vuote affermazioni di principio che vengono poi nella realtà del loro agire, totalmente disattese. Non vorremmo che agli interessi del territorio i nostri rappresentanti, antepongano, ancora una volta, quelli delle coalizioni politiche delle quali fanno parte. Abbiamo, ad esempio, apprezzato la forte presa di posizione dell’on. Andrea Biancareddu, ma ora da lui, come dagli altri suoi colleghi, ci aspettiamo che agiscano di conseguenza, con altrettanta decisione.
Gli argomenti per migliorare l’impostazione politica della Regione Sardegna in materia di sanità non mancano certo. Appare, ad esempio, gravemente contraddittorio inserire tra le priorità della Finanziaria Regionale la lotta allo spopolamento da un lato, e dall’altro privare i territori di strutture ospedaliere funzionanti, dei servizi della medicina di base e finanche delle Guardie Mediche e Turistiche. Non vorremmo che si intendano riproporre le solite errate scelte politiche di accentramento dei pochi servizi disponibili nei centri con maggior densità di popolazione, lasciando nel totale abbandono tutti gli altri territori ed in particolare le zone interne della nostra isola. Così facendo, infatti, si incrementa, e non si contrasta, lo spopolamento dei territori.
Deve essere rammentato, ai nostri politici che il P.N.R.R. approvato dalla Comunità europea prevede tra i servizi prioritari da potenziare quello sanitario per i quali all’Italia sono stati attribuiti poco meno di 20 miliardi di euro.
E’ opportuno chiedersi se per la Regione Sardegna questo potenziamento passa attraverso la chiusura degli Ospedali e la dismissione dei servizi della medicina di base, proprio in un momento in cui la tragica emergenza della pandemia ha richiamato l’attenzione sulla irrinunciabile importanza di un servizio sanitario efficiente, diffuso nel territorio e a disposizione di tutti, come prevede lo stesso P.N.R.R.
Riteniamo di dover informare i nostri rappresentanti che il nostro Comitato non intende assistere inerte all’attuazione di tale deprecabile programma. Intendiamo, infatti, rivendicare i nostri diritti con la massima determinazione. Vogliamo ancora auspicare che i nostri rappresentanti si schierino, finalmente con i fatti, dalla parte giusta e che finalmente facciano gli interessi del territorio che li ha eletti. Se ciò non accadrà noi continueremo con forza ed immutato impegno la nostra battaglia e non esiteremo nel segnalare le loro negligenze ai cittadini, ai quale le regole della democrazia rimettono la valutazione ultima.
Per quanto ci riguarda, la ripresa della piena funzionalità dell’ospedale Paolo Dettori e più in generale la Vertenza Sanità della Gallura tutta, sarà per i nostri politici il vero banco di prova del loro operato, spetta quindi a loro decidere da subito quali determinazioni assumere.
Comitato Spontaneo Alta Gallura