Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil ribadiscono con forza la necessità che il decreto Sardegna venga firmato al più presto per consentire la metanizzazione dell’Isola.
«Se ne discute da mesi ed è stata già sollecitata la necessaria modifica sulla perequazione tariffaria – hanno detto i segretari regionali Francesco Garau, Marco Nappi e Pierluigi Loi – perciò procrastinare ulteriormente rischia di escludere la Sardegna dalle scelte strategiche contingenti e dal percorso di transizione che, come ha ribadito il presidente Draghi, sarà comunque incentrato sull’utilizzo del metano oltre che sul mix di rinnovabili.»
«La tempistica sull’arrivo del metano in Sardegna è infatti urgente, sia per le riconversioni dei siti di produzione da realizzare entro il 2025, sia per il rilancio dell’intera filiera industriale e produttiva nell’isola. Minare il processo di decarbonizzazione ci farebbe fare un vergognoso balzo indietro nel tempo, mentre al pari del resto d’Italia è indispensabile attuare finalmente la metanizzazione e, contestualmente, ragionare sui progetti legati alla produzione di idrogeno e al necessario mix di rinnovabili.»
In quest’ottica, fermo restando il mantenimento di una opportuna produzione termoelettrica a gas e la necessaria implementazione e sviluppo della rete di trasporto e distribuzione del gas naturale in tutte le nostre comunità, nell’industria, nei servizi, negli usi civili, Filctem, Femca e Uiltec auspicano «che si apra un confronto fra Cgil Cisl e Uil confederali, la Regione e il Governo per arrivare a un accordo di programma complessivo sulla transizione energetica della Sardegna».
Secondo i sindacati, è necessario promuovere una strategia che garantisca l’opportuno mix energetico e sia fondata sullo sviluppo delle nuove tecnologie: il riferimento va alle fonti rinnovabili e agli accumuli, in particolare idroelettrici e di pompaggio, alla produzione e utilizzo dell’idrogeno per tutti gli usi energetici.