«Dopo un lungo periodo di crisi legata alla pandemia, siamo stati sorpresi da una guerra che ha travolto la Sardegna proprio in una fase che avrebbe dovuto essere di lenta ripresa. Non sappiamo quanto tempo durerà questo drammatico conflitto, né quanto saranno aspre le sue ripercussioni per la nostra terra. I primi effetti preoccupanti sono già evidenti, come denunciato dagli agricoltori sardi, dagli allevatori, e di recente dagli autotrasportatori che stanno iniziando a fare i conti con il caro carburante, l’aumento del costo dei mangimi, delle materie prime e dell’energia. Il quadro che ci troviamo davanti impone quindi una serie riflessione sulla riprogrammazione della nostra produzione interna. Dobbiamo affrontare il tema delle terre incolte, fare in modo che la Sardegna torni ad essere indipendente e che riesca a soddisfare, per quanto possibile, il proprio fabbisogno interno. Gli imprenditori del comparto agricolo e gli allevatori stanno vivendo nel terrore di poter essere abbandonati e al contempo il governo regionale non ha programmato alcuna azione efficace per evitare che i rincari folli ai quali stiamo assistendo affossino completamente la produzione sarda.»
Lo dice il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Michele Ciusa, che aggiunge: «Dobbiamo prevedere due tipi di aiuti, uno immediato, di tipo finanziario, per cercare di sopperire agli aumenti, e un altro di lungo periodo, che consista nella riprogrammazione della nostra economia, affinché diventi resistente ad analoghe situazioni di crisi, anziché continuare a dipendere da nazioni estere senza alcuna stabilità politica».
«Per quanto riguarda il caro bollette e la possibilità di dover fare a meno del gas russo – conclude Michele Ciusa -. Il Governo nazionale ha già previsto la riattivazione delle centrali a carbone. Per questo chiediamo che un discorso analogo venga affrontato a livello regionale anche per quanto riguarda i settori più a rischio. É necessario audire tutti i portatori di interesse dei comparti a rischio, in primis agricoltura e allevamento per definire una strategia di intervento, anche attraverso la rimodulazione del PSR, affinché nessuno resti indietro, soprattutto in questi settori che sono strategici ed identitari per la nostra Isola.»
Lo dice il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Michele Ciusa, che aggiunge: «Dobbiamo prevedere due tipi di aiuti, uno immediato, di tipo finanziario, per cercare di sopperire agli aumenti, e un altro di lungo periodo, che consista nella riprogrammazione della nostra economia, affinché diventi resistente ad analoghe situazioni di crisi, anziché continuare a dipendere da nazioni estere senza alcuna stabilità politica».
«Per quanto riguarda il caro bollette e la possibilità di dover fare a meno del gas russo – conclude Michele Ciusa -. Il Governo nazionale ha già previsto la riattivazione delle centrali a carbone. Per questo chiediamo che un discorso analogo venga affrontato a livello regionale anche per quanto riguarda i settori più a rischio. É necessario audire tutti i portatori di interesse dei comparti a rischio, in primis agricoltura e allevamento per definire una strategia di intervento, anche attraverso la rimodulazione del PSR, affinché nessuno resti indietro, soprattutto in questi settori che sono strategici ed identitari per la nostra Isola.»
Antonio Caria