Persiste la crisi anche per taxi, Ncc e servizi navetta che in Sardegna sta interessando 717 imprese. I dati arrivano dal Dossier sul settore del trasporto terrestre di passeggeri nell’Isola, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, sui dati Movimprese del primo trimestre 2021.
Delle oltre 700 imprese che movimentano le persone, 261 sono taxi, 354 minibus di Noleggio con Conducente, mentre altre 102 sono attività di trasporto terrestre passeggeri. Gli addetti che gravitano in questo settore sono 3.622, di cui 308 tra i tassisti, 731 con il Noleggio con Conducente e 2.583 tra le altre attività.
A livello territoriale, a Cagliari ci sono 186 attività con 1.089 addetti, a Nuoro sono 68 con 517 addetti, a Oristano 42 con 301 addetti, a Sassari 303 attività e 1.145 addetti e nel Sud Sardegna 118 attività e 570 addetti.
«L’impatto dell’aumento del carburante è talmente penalizzante per un settore già colpito duramente dalla crisi pandemica che si scaricherà sui margini di profitto e sul valore aggiunto di ciascuna impresa – dichiara Fabio Mereu, vicepresidente di Confartigianato Imprese Sardegna e imprenditore del trasporto persone – in particolare sul comparto taxi che opera con tariffe amministrate, sulle imprese di bus che operano in subaffidamento nei servizi di TPL, sulle imprese di noleggio con conducente auto e bus che non hanno più beneficiato della moratoria dei leasing in un mercato che non ha mai dato cenni di ripresa.»
Confartigianato Trasporto Persone ha chiesto al Governo Draghi che si faccia interprete del forte disagio delle imprese mettendo in campo strumenti che possano alleviare le gravi ripercussioni derivanti da questa tensione sui prezzi che, peraltro, non vede tregua nel breve periodo.
«Oggi è ancora più urgente porre subito rimedio alla drammatica situazione che potrebbe far diventare conveniente per le imprese spegnere i motori anziché continuare a viaggiare in perdita – continua Fabio Mereu – con conseguenze devastanti per la ripresa economica in atto. La situazione è talmente grave che le imprese non sono più in grado di garantire i servizi. Per tale ragione al Governo diciamo che sono urgenti e indispensabili strumenti nuovi che consentano di assorbire le perdite di fatturato a fronte dei maggiori costi e formule nuove che ridisegnino e riprogrammino la domanda di mobilità consentendo alle imprese di questo comparto di ricominciare a lavorare.»
Antonio Caria