«No alla scomparsa dell’ennesimo servizio per i cittadini nella nostra Marmilla»: è il grido che si alza dall’Unione dei Comuni della Marmilla dopo la decisione di chiudere ventidue filiali del Banco di Sardegna che riguarda anche gli uffici di Siddi e Turri.
L’ente territoriale si è fatto interprete del malcontento e della rabbia dei due municipi ed ha scritto alla direzione del Banco di Sardegna ed al presidente della Regione Christian Solinas.
La notizia della chiusura delle due filiali del Banco di Sardegna ha fatto andare su tutte le furie i sindaci di Turri Martino Picchedda e di Siddi Marco Pisanu, che hanno annunciato battaglia.
Per il primo: «Seppur ce la presentino come un’opportunità, visto che l’attuale apertura della filiale per due giorni la settimana sarebbe sostituita dalla presenza di uno sportello automatico sette giorni su sette, per noi, piccole realtà, questa decisione rappresenta l’ennesimo servizio, benché di un settore privato, cancellato e che incrementa quel sentore di abbandono, che solo chi vive nei piccoli centri può conoscere».
Lo ha seguito il collega Marco Pisanu: «Ci opporremo con tutti i mezzi a nostra disposizione per contrastare questa decisione, che costituisce un ulteriore colpo alle nostre comunità. Valuteremo tutte le azioni legali finalizzate a scongiurare questo provvedimento, che arreca un danno gravissimo alla popolazione».
A detta del presidente dell’Unione Marmilla, Marco Pisanu, si tratta di «una decisione fortemente lesiva nei confronti dei cittadini delle piccole comunità, che già da tempo soffrono per la riduzione di tanti servizi essenziali».
Antonio Caria