«La deriva della sanità ogliastrina. Nave senza nocchiero è l’Ogliastra, sballottata dai venti dell’incertezza, affidata alla buona volontà dei marinai rimasti a bordo, all’urlo del “si salvi chi può”. La sanità ogliastrina è abbandonata a se stessa, in attesa che le scelte per il prossimo futuro (che è oggi, non domani), si contemperino con le caselle da riempire nell’annunciato rimpasto, nel gioco solito del “questo a me quest’altro a te”, condotto sulla pelle viva dei pazienti, ai quali nulla, ma proprio nulla interessa delle beghe della peggior politichetta. Perché se è vero che di medici c’è carenza e che per questo si è costretti a far di necessità virtù, anche con il lodevole mutuo soccorso degli altri presìdi sardi, non è reale pensare che ci sia carenza di direttori generali.»
Lo ha detto il consigliere regionale del Partito democratico, Salvatore Corrias, che aggiunge: «C’è una nuova Asl, ora, cosa si aspetta a farla funzionare? La risposta è nel fondo di questo vuoto, nel nero vuoto che prelude al nulla, o che attende, al più, una casella da riempire. Noi diciamo basta. Noi diciamo che non è più accettabile che si vada avanti così, con un ospedale affidato alla buona volontà dei suoi operatori e una Asl vuota, frutto di un’annunciata rivoluzione che altro non è, ad oggi, che una riformicchia che tutto cambia per non cambiare nulla. Per questo, sabato 2 aprile, saremo in piazza a manifestare tutto il nostro dissenso, al fianco degli ogliastrini».
Antonio Caria