Sabato 2 aprile a Cagliari il festival Echi lontani ospita per la prima volta lo Sféra Ensemble, formazione composta da quattro giovani flautiste originarie della Germania, Repubblica Ceca, Austria e Taiwan che proporrà un concerto dal titolo Motus profundus. Tra epitaffi, improvvisazioni e suoni armonici del secolo XV musiche da codici del XV secolo.
L’appuntamento è alle 20,30 nella Chiesa di Santa Maria del Monte, per una serata particolarissima che celebra la vita attraverso l’accettazione della morte. Scrive il direttore artistico di Echi lontani, Dario Luisi, nelle note di presentazione della serata: «Nel XV secolo la vita musicale in Italia fu incredibilmente fiorente. Dei musicisti e compositori più famosi d’Europa che lavorarono nelle cappelle e alle corti più famose rimangono oggi non sono solo le loro lapidi ma anche molta della loro musica conservata nei manoscritti soprattutto modenesi: musica profana, mottetti e messe. Lo studio di questi manoscritti ci consente di trattarli non solo come semplici reperti del passato, ma come strumento per far rivivere il patrimonio musicale che ci è stato donato. Trasformando la morte di una persona in musica non si esprime solo dolore ma si riflette l’impatto e la fama che questi artisti hanno avuto durante la loro vita. L’Ensemble Sféra, esplorando questo patrimonio inestimabile ci offre una grande opportunità per onorare questi maestri del passato ben oltre il loro impatto storico».
Sféra ensemble. Composto dalle flautiste Laura Dümpelmann, Laura Hanetseder, Tzu-Chi Kuo e Zuzana Gulová lo Sféra ensemble lavora concentrandosi sul repertorio del 15° e 16° secolo, tenendo presente che la maggior parte di questa musica è stata eseguita per varie occasioni come incontri sociali secolari e sacri che ora sono importanti quanto allora. Questo motiva il gruppo a suonare nei bar, nei caffè e nelle chiese, nei treni e nella natura. L’ensemble ricerca attivamente la propria sfera, condividendo idee estetiche, screenshot di manoscritti, background culturali.