La Seconda commissione, presieduta da Franco Stara (Iv), ha svolto una serie di audizioni in materia di cultura la prima delle quali ha riguardato le criticità e le ipotesi di riforma dei centri servizi culturali della Sardegna. I responsabili dei CSC e Umanitaria di Cagliari, Carbonia, Oristano, Macomer e Alghero (Antonello Zanza, Paolo Serra, Marcello Marras, Giancarlo Zoccheddu ed Alessandra Sentu) hanno illustrato le attività e i servizi offerti dai centri e ripercorso l’iter legislativo e amministrativo che ha caratterizzato la storia dei centri servizi che inizia nel 1967, all’interno di un grande progetto culturale nazionale e che passa per la Cassa per il Mezzogiorno, per finire in capo alle rispettive Regioni. In Sardegna sono cinque realtà che contano in totale 31 operatori (6 a Carbonia e Macomer, 5 a Oristano e Alghero, 9 a Cagliari ) con stanziamenti complessivi per 1.880.000 euro (880.000 per la cineteca di Cagliari e 250mila euro ciascuno per Alghero, Oristano, Carbonia e Macomer). Valorizzare, con il sostegno della Regione, ruolo e funzioni dei CSC è l’obiettivo dichiarato dei direttori intervenuti nel corso della audizione che come richiesta pressante, rivolta al Consiglio regionale, hanno però esplicitato quella che attiene «l’urgenza di indicazioni chiare ed efficaci perché, attraverso opportuni strumenti tecnici, possa realizzarsi una rete dei centri servizi culturali a valenza regionale». «Auspichiamo un profondo riassetto dell’intero sistema», hanno concluso i responsabili dei centri servizi culturali della Sardegna.
A seguire la commissione ha ascoltato la direttrice del conservatorio di musica di Cagliari, Aurora Cogliandro, che ha illustrato il corso di laurea triennale in musiche tradizionali con indirizzo Launeddas. Un’iniziativa che insieme all’attivazione dei percorsi di studi rivolti all’etnomusicologia, ha raccolto il favore di un numero consistente di studenti e che – così ha riferito la professoressa Aurora Cogliandro – necessita di un sostegno da parte della Regione, quantificato in 15mila euro per il triennio.
Massimiliano Messina e Linetta Serri hanno invece informato il parlamentino della cultura delle iniziative dell’associazione Imago Mundi che come è noto cura la manifestazione di successo “Monumenti Aperti” che quest’anno celebra la XXVI edizione. Dopo due anni caratterizzati dalle limitazioni derivanti dalle misure anticontagio da Covid, Monumenti aperti ritorna tra il suo pubblico, a partire dal prossimo 23 aprile, ed interessa circa quaranta Comuni dislocati in tutte le province dell’Isola. La novità riguarda la costituzione della fondazione di comunità e patrimonio, denominata proprio Monumenti Aperti, che ha già raccolto l’adesione di numerose amministrazioni pubbliche. Sarà dunque compito della commissione valutare e proporre una eventuale partecipazione ed anche il riconoscimento da parte della Regione, ma – così come ha spiegato il presidente della commissione Stara – servirà approfondire il tema anche alla luce dei documenti (bozza di statuto e piano di sostenibilità) dei quali si attendete la trasmissione agli uffici della stessa commissione.
Per quanto riguarda il Lavoro, la commissione ha ricevuto una delegazione del “comitato degli idonei amministravi C e funzionari D” del concorso Laore, conclusosi lo scorso dicembre ed il cui elenco è composto da 616 idonei istruttori amministrativi categoria C e 150 idonei funzionari amministrativi categoria D. Il portavoce del comitato, l’avvocato Pietro Antonio Lara ha reclamato un intervento del Consiglio regionale per favorire lo scorrimento delle due graduatorie, anche alla luce delle denunciate carenze in organico degli enti e delle agenzie del comparto agricolo sardo, compreso l’assessorato dell’Agricoltura. Il comitato degli idonei ha inoltre lamentato alcuni stanziamenti pubblici volti a favorire il lavoro attraverso le agenzie interinali o peggio, tendenti ad escludere la copertura vacante degli amministrativi, come è accaduto di recente con Forestas (stanziamento di 46 milioni ma per assunzione a tempo determinato di soli operai). Sollecitato anche dagli interventi dei consiglieri Desirè Manca (M5S), Ignazio Manca (Lega), Piero Comandini (Pd) e Eugenio Lai (Leu) il dottor Lara ha chiarito nello specifico particolari situazioni nel frattempo verificatesi («si pensi che l’agenzia Agris oltre a bandire un altro concorso ha attinto da una graduatoria di idonei di un Comune piuttosto che da quella di Laore») ed ha ribadito la richiesta di adozione «di un provvedimento legislativo che riconosca il merito e in un’ottica di efficienza e economicità favorisca lo scorrere delle graduatorie Laore nel sistema regione». Il presidente della commissione ha quindi preannunciato al convocazione in audizione dei commissari di Agris, Laore, Aspal e delle assessore del Lavoro e dell’Agricoltura, per gli opportuni approfondimenti e le necessarie valutazioni.