La cultura torna a spalancare le sue porte dopo la chiusura forzata di musei e siti archeologici della Sardegna per l’emergenza Covid. Il Polo Museale di Masullas e il Ceas con le sue escursioni sono pronti a riaprire le porte ai visitatori.
Polo Museale di Masullas – A Masullas, con tutte le precauzioni possibili per la sicurezza, riapriranno al pubblico i centri d’arte del Polo Museale: GeoMuseo Monte Arci “Stefano Incani”, il Museo dei Cavalieri delle Colline, il Museo di Storia Naturale Aquilegia. La data della riapertura sarà martedì 2 giugno, giorno in cui si festeggia la nascita della Repubblica italiana.
2020, l’anno di Raffaello – Nella sede del GeoMuseo Monte Arci, allestito nel secentesco convento dei Frati Cappuccini, riapre i battenti “500 Raffaello: mostra tributo all’artista Urbinate”, l’unica esposizione dedicata a Raffaello in Sardegna. Il pittore della grazia e della bellezza verrà celebrato attraverso una mostra tributo, l’unica dedicata al maestro allestita nell’Isola. Grazie a ricostruzioni, ristampe e riproduzioni delle sue principali opere, il percorso espositivo si svilupperà in 4 aree tematiche: all’interno di 4 sale verranno esposte 16 riproduzioni di opere dislocate in vari musei europei (dal ritratto di Giulio II conservato alla National Gallery di Londra, alla “Scuola di Atene” delle stanze vaticane a Roma); un quinto spazio sarà dedicato alla contemporaneità attraverso un tributo all’artista con un wall of tribute, in cui giovani artisti in erba rileggeranno i capolavori del genio; infine con un’area esterna si andrà alla scoperta del periodo della “Scuola di Atene”.
Raffaello, la bellezza, il tempo – Raffaello Sanzio è stato l’interprete di un’ideale bellezza classica, canonica, passata poi nel gusto di interi secoli di civiltà e connaturatasi con il nostro ideale di bellezza: con lui non si distingue più tra il bello di natura e il bello artistico. Ma non si tratta, qui, della semplice capacità di imitare l’apparenza delle cose. La complessità del genio di Raffaello implica un’allusione all’equilibrio, al senso dell’armonia, alla solennità: a una bellezza che va oltre il tempo ma che nel tempo si è creata e ha avuto vita.
Data apertura e chiusura della mostra – Inaugurazione martedì 2 giugno. Orari e giorni: dal mercoledì alla domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00. La mostra è visitabile sino a sabato 31 ottobre 2020. L’esposizione si terrà al GeoMuseo Monte Arci Stefano Incani, Ex Convento dei Cappuccini, Masullas, Oristano.
Gli accessi al museo sono consentiti per piccoli gruppi di massimo 5 persone alla volta e con un tempo di permanenza massimo di un’ora.
Mascherine e guanti sono obbligatori. E’ necessario mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro dalle altre persone. Sono presenti gel igienizzanti all’ingresso e lungo il percorso.
Ceas Masullas Parte Montis . Anche il Ceas, Centro di educazione all’ambiente e alla sostenibilità del territorio di Masullas – Parte Montis (il cui obiettivo è la promozione e la diffusione della cultura ambientale), riparte con le attività: al via le escursioni al giacimento di Ossidiana (uno tra i più importanti del Mediterraneo), al Mega Pillow (uno dei cuscini di lava più grandi del mondo, monumento naturale della Sardegna), alle Trebine (le vette del Monte Arci, nonché gli antichi camini vulcanici del Vulcano Arci, antichi 3 milioni di anni). Tre percorsi diversi per difficoltà, dal più semplice al livello esperto, per un tuffo nella natura e per vedere da vicino le meraviglie della flora e fauna del territorio, ripercorrendo gli antichi sentieri del cammino dell’ossidiana e ripercorrere la storia geologica della nostra Isola.
Info – La prenotazione, almeno nelle prime settimane, sarà obbligatoria. Si può prenotare al numero 389 1777100 (telefonando o inviando un messaggio su whatsapp), o all’indirizzo e-mail coopilchiostro@tiscali.it
Gli accessi al museo saranno consentiti per piccoli gruppi, fino a 5 persone alla volta, e con tempo di permanenza massimo di un’ora. Ricordare sempre di indossare mascherina e guanti e di rispettare la distanza di almeno un metro.