I nuraghi sono sbarcati in Spagna e fino a domani resteranno in mostra. La civiltà nuragica può diventare la grande scommessa identitaria della Sardegna nel mondo. Il fascino degli antichi monumenti megalitici della nostra terra può diventare la narrazione della Sardegna nel mondo.
È la scommessa de “La Sardegna verso L’Unesco” che, con l’aiuto di tutte le istituzioni, dei comuni e dei cittadini sardi punta a far diventare “patrimonio universale dell’umanità” i nuraghi e ciò che essi rappresentano.
Quando si fa rete, con convinzione, i risultati arrivano: la mostra “Io apro all’Unesco” è stata ospitata nella fiera “Alimentaria” in corso a Barcellona ed è già stata visitata da migliaia di operatori culturali ed economici del settore, provenienti da tutto il mondo.
L’iniziativa è nata grazie alla collaborazione con il Consorzio Tutela IGP Agnello Sardegna, che crede fortemente nel progetto Unesco e ha voluto portare a Barcellona il racconto e le immagini della storia antica della Sardegna.
Per il presidente dell’associazione Pierpaolo Vargiu, «questa è un’occasione straordinaria per raccontare fuori dalla Sardegna l’identità che viene dalle nostre radici. Lo strumento della rete tra i sardi si dimostra ancora una volta quello vincente: per arrivare a Parigi e per imporci con i nostri nuraghi all’ attenzione del mondo, abbiamo davvero bisogno che i sardi sappiano muoversi tutto insieme, con orgoglio e determinazione».
«La millenaria tradizione del pastore, ben rappresentata dall’agnello Igp, è un forte veicolo della nostra identità legata indissolubilmente alla Civiltà Nuragica – ha spiegato il direttore del Consorzio dell’Agnello di Sardegna Igp Alessandro Mazzette -. Con orgoglio rappresentiamo e portiamo anche qui a Barcellona, nell’importante fiera Alimenta, la narrazione della nostra identità.»