Con le sue potenzialità comunicative e la sua indiscutibile forza evocativa, il fumetto è un linguaggio che permette di raccontare ogni tipo di storia e di arrivare con semplicità a tutti i lettori. Lo dimostra bene il nuovo lavoro di Stefano Obino, “Bartolomeo Salazar – L’ultimo medico della peste”. Pubblicata da Camena Edizioni, la graphic novel verrà presentata ufficialmente dall’autore il 30 aprile (alle 17.00) nella sala convegni del Lazzaretto di Cagliari. Città di cui si racconta un aspetto del passato poco conosciuto: l’epidemia di colera che la colpì nel 1816. Diffusosi rapidamente a causa della presenza di alcuni marinai inglesi sbarcati nell’isola, considerati i primi veri untori, e per la contaminazione delle acque, il mortale batterio circolò soprattutto nei quartieri popolari vicino al porto dopo che il castello fortificato venne isolato per sfuggire al sicuro contagio. In questo contesto si muove Bartolomeo Salazar, protagonista del fumetto: «Un personaggio di mia invenzione – sottolinea Stefano Obino – che prende spunto da figure realmente esistite, i medici della peste attivi almeno sino al XVIII secolo in molte zone d’Europa e presumibilmente anche a Cagliari». Da qui il racconto di un uomo che all’inizio dell’Ottocento svolge per l’ultima volta il suo ruolo di dottore della peste, ancorato a una concezione di medicina ormai superata. A caratterizzarlo è proprio l’abbigliamento utilizzato un tempo dai medici per proteggersi dalle epidemie, a cominciare dalla maschera con il becco adunco, oggi conosciuta come uno dei simboli del carnevale veneziano, che era una sorta di respiratore al cui interno erano contenute sostanze profumate: una difesa, si credeva allora, dai miasmi e dai pericoli di essere contagiati. Stefano Obino con le sue tavole riporta il lettore a quell’epoca. «Ho scelto la tecnica dell’acquerello – spiega il disegnatore – perché mi è sembrata quella migliore per restituire la sensazione del tempo, l’atmosfera che conosciamo attraverso i quadri di quel periodo. Per questo mi sono ispirato a grandi fumettisti come Luigi Critone, straordinario nell’uso dell’acquerello, e Gipi. Ma anche a pittori che amo come Michael Solovyev e Michele Bajona».
Biografia dell’autore
Nato a Oristano nel 1973, e laureato in Lettere moderne all’Università di Cagliari, Stefano Obino è grafico, illustratore, web designer, pittore, fotografo oltre che autore di fumetti. Ha collaborato come disegnatore con diverse riviste isolane e nazionali tra cui Europress, L’Obiettivo, Il Gazzettino di Padova, Mono, Efesto. Dal 1999 ha firmato i fumetti Gengis Khan e Satiri Filia (per il Gabbiano a Vapore), le illustrazioni per i due volumi dell’Enciclopedia di Eleonora (Casa editrice Eleonora, a cura di Filippo Martinez), ha disegnato illustrazioni, strisce e tavole per la Fondazione Marco Pantani. Ha lavorato con il comune di Cagliari per i due numeri della rivista Sardi Junior. Nel 2007 ha dato vita a Nick e Yaya, protagonisti di un fumetto e di una linea di abbigliamento e gadgets; due anni dopo ha ricevuto la nomination come miglior web designer per il sito di Nick e Yaya al Premio Web Italia. Ha firmato inoltre i tre numeri di Nevermate, fumetto cyberfuturista, e sette numeri del fumetto fantasy Sardan I 7 Re. Dal 2009 tiene corsi e workshop di fumetto, disegno e grafica digitale e dal 2015 è docente di fumetto, anatomia artistica e grafica digitale per l’Accademia d’arte di Cagliari. Negli ultimi vent’anni ha partecipato a diverse mostre di fumetto, pittura e fotografia in tutta Italia.