«Il Consorzio di bonifica del Nord Sardegna desista dal proposito di appaltare il servizio di manutenzione ordinaria delle opere consortili previsto con la deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 21/2020.»
Lo scrivono, in una nota inviata al personale dipendente e agli amministratori del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna, Franco Pani e Salvatore Maricosu, rispettivamente segretario regionale e segretario territoriale della provincia di Sassari della FILBI UILA (Federazione Italiana Lavoratori Bonifica Irrigazione).
«Un’idea sbagliata che a fronte di un sicuro decadimento della qualità generale del servizio, si rivelerà maggiormente onerosa per i Consorziati andando ad aggravare ulteriormente la già precaria situazione finanziaria dell’Ente – aggiungono Franco Pani e Salvatore Maricosu -. Una decisione pericolosa perché rischia di compromettere la stabilità dei posti di lavoro del personale operaio a tempo indeterminato. Piuttosto che immaginare improbabili esternalizzazioni delle attività ordinarie – soluzione peraltro unica nel suo genere in Sardegna – il Consorzio si impegni a valorizzare la professionalità del personale interno, dotato delle capacità e della formazione necessaria per l’esecuzione sia delle manutenzioni ordinarie che di quelle delle reti tubate in cemento-amianto.»
«Il Consorzio si adoperi inoltre per rafforzare la presenza di personale operaio addetto alla gestione irrigua, procedendo rapidamente al reclutamento del personale operaio avventizio, ancora in attesa dell’assunzione per otto mesi l’anno come disposto dalla Legge-quadro regionale in materia di consorzi di bonifica. Mancata assunzione ancor più incomprensibile se si tiene conto che il Consorzio si potrebbe avvantaggiare di forza lavoro il cui costo è a totale carico dalla Regione – concludono Franco Pani e Salvatore Maricosu -. Chiediamo quindi che il Consorzio non disperda il grande valore rappresentato dalla professionalità e dall’esperienza maturata negli anni dal personale dipendente, si impegni formalmente a mantenerne gli attuali livelli occupazionali, non dirotti verso soggetti esterni le preziose risorse finanziarie che la Regione riconosce ai consorzi di bonifica per le attività manutentive e, soprattutto, attivi rapidamente un concreto piano volto al ripianamento della forte esposizione debitoria.»