Anche in un carcere duro l’ordinamento garantisce ai detenuti l’esercizio della libertà religiosa quale diritto naturale e irrinunciabile che può favorirne il recupero sociale. Così, venerdì 15 aprile 2022 in varie strutture penitenziarie in Italia è stato celebrato l’evento cristiano più importante per i Testimoni di Geova: la Commemorazione della morte di Gesù Cristo. È avvenuto anche nella sezione ad alta sicurezza della Casa di Reclusione “Paolo Pittalis” di Nuchis (SS). Grazie alla collaborazione tra la Direzione dell’Istituto penitenziario ed i ministri di culto per le carceri dei Testimoni di Geova, due detenuti hanno potuto assistere alla celebrazione in videoconferenza.
Questa non è stata l’unica attività religiosa svolta dai Testimoni all’interno della struttura. Da maggio 2021, infatti, vengono tenute ogni fine settimana riunioni religiose in videoconferenza alle quali partecipano regolarmente tre detenuti della struttura (due dei quali della sezione ad alta sicurezza).
I tre partecipano con piacere a questi incontri durante i quali vengono esaminati i principi della Bibbia e la loro utilità pratica nella vita di tutti i giorni. Queste riunioni prevedono una partecipazione personale attraverso domande e risposte. A seguito di questa opera di assistenza spirituale, e dopo essersi impegnato in un profondo studio della Bibbia, uno di loro ha deciso di abbandonare la condotta di un tempo e di diventare Testimone di Geova.