Badesi, Castelsardo, Sorso, Sassari, Santa Teresa Gallura, Aglientu, Trinità d’Agultu-Vignola, La Maddalena, Palau, Budoni, Oristano, Tortolì, Bari Sardo, Quartu Sant’Elena e Sant’Antioco. Sono queste le quindici località balneari sarde ad aver ricevuto la Bandiera Blu 2022. Ma c’è il concreto rischio che queste rinomate spiagge possano essere inaccessibili per una larga fetta della popolazione. A denunciarlo è Adiconsum Sardegna.
«Non serve a nulla avere tante spiagge che possono vantare la bandiera blu quando le località della regione sono inaccessibili a causa degli eccessivi costi dei servizi turistici – ha sottolineato il presidente Giorgio Vargiu -. Come noto le tariffe di aerei e traghetti per la Sardegna hanno subito aumenti vertiginosi, al punto che questa estate una famiglia dovrà spendere fino a 2.000 euro solo di costi di trasporto per raggiungere l’isola. Ma a crescere sono anche i listini di hotel, villaggi vacanza, ristoranti e da qui ad agosto si prevedono ritocchi anche per gli stabilimenti balneari.»
«Un quadro che, aggravato dalle difficoltà economiche delle famiglie alle prese con caro-bollette e inflazione alle stelle, rischia di allontanare i turisti dalla Sardegna e spingerli verso mete più economiche e accessibili – ha concluso Giorgio Vargiu -. Al contrario in questa situazione prezzi e tariffe dei servizi turistici dovrebbero essere ridotti, in modo da rendere la regione concorrenziale con altre realtà italiane ed estere.»
Antonio Caria