Sennori si immerge nell’epoca nuragica con un Laboratorio di archeologia sperimentale dedicato ai bambini della scuola elementare e con una dimostrazione pubblica sulle antiche tecniche di produzione dei bronzetti, che si terrà venerdì 20 maggio, alle ore 18,30, alle Domus de janas dell’Orto del Beneficio parrocchiale.
L’iniziativa fa parte del progetto “I bambini e i bronzetti” ed il laboratorio “La fusione del bronzo e la tecnica a cera persa” con cui, il 19 e 20 maggio, l’artista di Lanusei, Andrea Loddo, coinvolgerà prima gli alunni della scuola elementare di via Marconi con delle lezioni mirate per introdurli al mondo della civiltà nuragica e illustrare loro le tecniche utilizzate all’epoca per lavorare il bronzo e altri materiali per realizzare utensili ed oggetti votivi.
Le mattine di giovedì 19 e venerdì 20 maggio i bambini saranno protagonisti di un laboratorio archeo-sperimentale grazie al quale conosceranno i segreti della metallurgia così come concepita dagli antenati sardi, e insieme con l’artista realizzeranno un modello della Dea litica Tanit, riproduzione della statuetta originale ritrovata proprio nel territorio di Sennori.
Poi, nel pomeriggio di venerdì, l’artista sposterà il laboratorio nello spazio delle Domus de janas dell’Orto del Beneficio parrocchiale, dove, dalle ore 18,30, il pubblico potrà assistere alla nascita di un bronzetto raffigurativo realizzato con la tecnica della cera persa e ammirare il bronzetto della Dea Tanit creato nel laboratorio con gli alunni della scuola elementare.
«Questo progetto è un modo per sognare e rivivere il passato. Un’occasione per insegnare ai bambini le loro origini, per accompagnarli nel mondo dei nostri antenati e far loro conoscere in maniera creativa l’affascinante civiltà nuragica, e far riscoprire anche le arti e i mestieri manuali che da sempre hanno accompagnato la storia e lo sviluppo dell’umanità – commenta l’assessora della Pubblica Istruzione, Leonarda Casu -. Un progetto che oltre all’aspetto artistico ha un’alta valenza didattica, e che si è potuto realizzare grazie al prezioso contributo della direttrice scolastica dell’Istituto comprensivo di Sennori, Michela Meloni, agli insegnanti della scuola e alla direttrice del Museo Nazionale “Giovanni Antonio Sanna” di Sassari, Elisabetta Grassi, che ci ha supportato nella ricostruzione storica dei ritrovamenti archeologici avvenuti nel territorio di Sennori.»