Salvatore Corrias, consigliere regionale del Partito Democratico, è il primo firmatario di un’interrogazione che chiede alla Giunta Solinas la conferma del dati diramati dall’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina.
«Si apprende dalla stampa – dice Salvatore Corrias – che la peste suina africana in Sardegna sarebbe stata sconfitta e che, per tale ragione, il presidente della CIA Sardegna avrebbe chiesto al presidente della Regione Sardegna e ai Ministri della Salute e dell’Agricoltura di attivare un tavolo di confronto con la competente Commissione europea al fine di disporre la cessazione delle restrizioni nella movimentazione delle carni suine sarde e dei loro prodotti trasformati. Se questi dati corrispondono al vero, non possiamo che sostenere questa richiesta e chiediamo che qua.»».
«Dai dati resi noti dall’Unità di Progetto – aggiunge Salvatore Corrias -, parrebbe che non sia stato rilevato alcun focolaio negli allevamenti domestici a partire da metà settembre 2018 e che non sia stato registrato alcun caso di malattia in corso riscontrata nei cinghiali da aprile 2019: se ciò corrispondesse alla situazione di fatto, si delineerebbe un quadro epidemiologico abbastanza confortante per la Sardegna per cui appare evidente come non sussisterebbero più le ragioni per proseguire con l’embargo delle carni suine e dei salumi ma, anzi, sarebbe ormai giunto il momento di riattivare la commercializzazione dei prodotti sardi sia sul mercato nazionale che su quello internazionale. La fine delle restrizioni consentirebbe alla Sardegna di sanare in parte la perdita che matura dall’ingresso nell’Isola di carni e insaccati di provenienza esterna, a fronte della circolazione solo regionale dei prodotti sardi – conclude Salvatore Corrias -. Abbiamo chiesto, altresì, che si provveda nel minor tempo possibile alla sostituzione dei due componenti dell’Unità di Progetto che hanno rinunciato al proprio incarico.»
«Si apprende dalla stampa – dice Salvatore Corrias – che la peste suina africana in Sardegna sarebbe stata sconfitta e che, per tale ragione, il presidente della CIA Sardegna avrebbe chiesto al presidente della Regione Sardegna e ai Ministri della Salute e dell’Agricoltura di attivare un tavolo di confronto con la competente Commissione europea al fine di disporre la cessazione delle restrizioni nella movimentazione delle carni suine sarde e dei loro prodotti trasformati. Se questi dati corrispondono al vero, non possiamo che sostenere questa richiesta e chiediamo che qua.»».
«Dai dati resi noti dall’Unità di Progetto – aggiunge Salvatore Corrias -, parrebbe che non sia stato rilevato alcun focolaio negli allevamenti domestici a partire da metà settembre 2018 e che non sia stato registrato alcun caso di malattia in corso riscontrata nei cinghiali da aprile 2019: se ciò corrispondesse alla situazione di fatto, si delineerebbe un quadro epidemiologico abbastanza confortante per la Sardegna per cui appare evidente come non sussisterebbero più le ragioni per proseguire con l’embargo delle carni suine e dei salumi ma, anzi, sarebbe ormai giunto il momento di riattivare la commercializzazione dei prodotti sardi sia sul mercato nazionale che su quello internazionale. La fine delle restrizioni consentirebbe alla Sardegna di sanare in parte la perdita che matura dall’ingresso nell’Isola di carni e insaccati di provenienza esterna, a fronte della circolazione solo regionale dei prodotti sardi – conclude Salvatore Corrias -. Abbiamo chiesto, altresì, che si provveda nel minor tempo possibile alla sostituzione dei due componenti dell’Unità di Progetto che hanno rinunciato al proprio incarico.»