Crescita dell’attivo, della liquidità e della redditività operativa, e conferma della solidità patrimoniale. Il tutto nonostante la crisi imposta dall’emergenza pandemica in cui la contrazione ha colpito diversi settori produttivi. Ma l’orizzonte è quello di un ulteriore sviluppo con un’attenzione ai temi della sostenibilità. Sono i punti salienti emersi nel corso dell’assemblea di Fidicoop, il consorzio fidi di Legacoop e Confocooperative, convocato a Cagliari per l’approvazione del bilancio del 2021. I numeri, come sottolineato dal direttore generale Riccardo Barbieri vedono un totale attivo di 30 milioni di euro con una marginalità lorda del 20% nonostante le difficoltà del mondo confidi di fronte ai cambiamenti del modello bancario di attività. I numeri sottolineati da Barbieri fanno registrare 132 nuovi finanziamenti alle imprese, 49 in più rispetto all’anno scorso e un valore di circa 21 milioni nell’anno per uno stock di circa 55 milioni si euro.
A sottolineare l’importanza del Consorzio fidi Fulgenzio Cocco, presidente Fidicoop, che ha rimarcato l’importanza del sostegno al settore delle imprese. «Per il futuro, ribadiamo il ruolo e la centralità nel mercato, agli occhi dei soci, del mercato e delle banche – ha detto -. Siamo parte integrante del sistema cooperativo». Dello stesso avviso anche Fabio Onnis, presidente di Confocooperative Sardegna che ha evidenziato l’importanza del ruolo del consorzio ma, soprattutto, del «bagaglio reputazionale che si porta dietro Fidicoop».
Tra le novità del consorzio fidi poi la questione sostenibilità. Aspetto che diventa fondamentale sia per le grandi aziende sia per le piccole e medie imprese.
Patrizia Tettamanzi, economista docente alla Bocconi, ha sottolineato l’importanza della cultura a livello della piccola e media impresa e della mission aziendale e di arrivare a raggiungere e comunicare gli obiettivi verdi. «Risultati che non devono essere solo legati a obblighi di legge».
Poi un passaggio sulla necessità di avere una comunicazione finanziaria e non finanziaria attraverso un sistema di omogeneizzazione.
«Non possiamo che sottolineare l’importanza del mondo dei confidi, e il tema dell’accesso al credito delle imprese è un tema molto importante in Italia – ha sottolineato l’economista Alessandro Messina responsabile finanza d’impatto Avanzi Spa -. Abbiamo avuto una serie di congiunture straordinarie, pandemia e guerra e poi ci sono questioni strutturali». Sempre meno sarà facile fare una valutazione su una concessione di credito guardando al passato. E sempre più si dovrà guardare anche ad altri indicatori che anche le banche dovranno prendere in considerazione come gli Esg.
«Siamo davanti a un sistema culturale che va incontro a un cambiamento – ha detto – tutti sono indietro, anche le imprese. Le grandi si adeguano, sulle piccole bisogna avere maggiore attenzione». E in questa fase i Confidi dovranno giocare un ruolo importante.
E poi la questione legata al futuro dove, come ha sottolineato Pierluigi Stefanini, presidente Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile e fondazione Unipolis, «dimensione economica, sociale e ambientale devono convergere». Per Pierluigi Stefanini poi è necessario guardare alla dimensione democratica e avviare il processo di condivisione e crescita. Anche alla luce delle «minacce che ci hanno colpito, ossia la pandemia, e quelle in corso come la guerra». Poi gli strumenti messi in campo dall’Europa e la necessità per la finanza di guardare non solo al breve periodo ma anche al medio e lungo termine. Necessario far incontrare il sistema produttivo e il sistema finanziario.