«Auguri a tutti i sindaci e consiglieri eletti. A loro va un ringraziamento particolare perché, in un momento difficile della vita politica della Sardegna, hanno deciso, candidandosi, di uscirne dagli egoismi per mettersi a disposizione della propria comunità. Un particolare ringraziamento a quei candidati che, presentandosi con una sola lista, hanno combattuto contro il nemico più subdolo: l’astensionismo. Il dato sulla partecipazione popolare, al netto delle lodevoli eccezioni, è un dato che deve allarmare tutti.»
Lo dice il presidente di Anci Sardegna, Emiliano Deiana, che aggiunge: «Dalle elezioni regionali del 2014, quando votarono circa il 50% degli aventi diritto, le forze politiche hanno poco considerato la pericolosità – civile e politica – dell’allontanamento di larghi strati di popolazione dalla pratica elettorale e democratica».
«Ora, se il dato si riflette anche sulle elezioni amministrative c’è da allarmarsi davvero. Moltissimi comuni, ormai, sono amministrati da un monocolore e da una sola lista. Dobbiamo leggere i risultati sulla partecipazione alla luce anche di questo dato che mostra, in tutta evidenza, la crisi delle forme democratiche, partendo – come detto – dal ringraziamento per tutti coloro che si sono impegnati a dare un governo al loro paese e alla loro comunità – conclude Emiliano Deiana -. Una crisi dalla quale si può tentare di uscire solo aumentando gli istituti di partecipazione popolare nelle scelte di governo e con un vasto rinnovamento delle forme della democrazia locale: la sola davvero vicina ai bisogni delle persone in questo tempo clamorosamente complicato.»
Lo dice il presidente di Anci Sardegna, Emiliano Deiana, che aggiunge: «Dalle elezioni regionali del 2014, quando votarono circa il 50% degli aventi diritto, le forze politiche hanno poco considerato la pericolosità – civile e politica – dell’allontanamento di larghi strati di popolazione dalla pratica elettorale e democratica».
«Ora, se il dato si riflette anche sulle elezioni amministrative c’è da allarmarsi davvero. Moltissimi comuni, ormai, sono amministrati da un monocolore e da una sola lista. Dobbiamo leggere i risultati sulla partecipazione alla luce anche di questo dato che mostra, in tutta evidenza, la crisi delle forme democratiche, partendo – come detto – dal ringraziamento per tutti coloro che si sono impegnati a dare un governo al loro paese e alla loro comunità – conclude Emiliano Deiana -. Una crisi dalla quale si può tentare di uscire solo aumentando gli istituti di partecipazione popolare nelle scelte di governo e con un vasto rinnovamento delle forme della democrazia locale: la sola davvero vicina ai bisogni delle persone in questo tempo clamorosamente complicato.»
Antonio Caria