La Camera dei deputati ha dato il via libera alla mozione unitaria di maggioranza a prima firma della deputata Mara Lapia, che impegna il Governo ad adottare tutte le iniziative necessarie volte a mettere in atto le misure previste dal Piano europeo di lotta contro il cancro, già approvato lo scorso febbraio 2021 dal Parlamento Europeo. La mozione, che contiene molteplici impegni rivolti al Governo per sostenere i pazienti oncologici, la ricerca scientifica, il diritto all’oblio, la diffusione delle cure innovative e il rafforzamento delle reti oncologiche regionali, mira inoltre ad accelerare il processo di adozione del nuovo Piano oncologico nazionale, la cui bozza è già stata presentata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, nelle scorse settimane.
Proprio la deputata Mara Lapia, nel marzo 2021, aveva presentato al Parlamento una mozione che impegnava il nostro Paese ad aderire al Piano europeo di lotta contro il cancro e a potenziare il sostegno ai pazienti oncologici durante una delicata fase di emergenza sanitaria dovuta alla pandemia. Oggi, dopo un lavoro di confronto all’interno della maggioranza al fine di produrre una mozione unitaria sottoscritta da tutti i gruppi parlamentari che sostengono il Governo Draghi, è giunto finalmente il voto finale del Parlamento su un testo che la stessa Mara Lapia definisce «di fondamentale importanza, poiché fa in modo che il nostro Paese compia un passo importante nella lotta contro il cancro».
«Si è trattato di un lavoro intenso – commenta la parlamentare sarda – su un tema che per me rappresenta un obiettivo primario dall’inizio di questa Legislatura: il paziente oncologico, soprattutto dopo questa fase di emergenza sanitaria, deve tornare al centro dell’agenda politica del nostro Paese, perché i numeri che ci prospetta l’Unione Europea sono davvero preoccupanti e non possiamo più tergiversare su un tema così delicato. C’è il rischio – prosegue la deputata – che entro il 2035 il cancro possa diventare la prima causa di morte in assoluto nel nostro continente. Una prospettiva devastante se si pensa alle conseguenze dell’interruzione di molti processi di screening tumorale durante la fase più cruenta della pandemia da Covid-19, unitamente al rallentamento e talvolta alla sospensione della somministrazione delle terapie antiblastiche in molte regioni d’Italia: conseguenze che rischiano di generare lo scoppio di una nuova pandemia, ben più grave di quella che ci lasciamo oggi alle spalle. Mettere in atto un piano d’azione europeo, che coinvolga le eccellenze di tutti gli stati membri e ponga le basi per una collaborazione transfrontaliera nella lotta contro il cancro, deve oggi essere la nostra assoluta priorità.»