Torna l’incubo incendi in un’estate che arriva dopo una primavera classificata come la sesta più calda di sempre sul pianeta. Il dato emerge dalle elaborazioni Coldiretti su dati Effis in riferimento all’ultima ondata di caldo con temperature oltre i 40 gradi portate dall’anticiclone Caronte sull’Italia dove si moltiplicano i roghi.
«Stiamo monitorando, con i nostri presidenti e segretari di zona, le singole situazioni – hanno dichiarato il presidente e direttore Coldiretti Oristano, Giovanni Murru ed Emanuele Spanò – riguardo ai roghi che sabato 25 giugno hanno ferito le campagne della provincia oristanese.»
Gli incendi, favoriti da un forte vento, hanno compromesso oltre ai pascoli anche decine di ettari di superfici vitate. A Marrubiu la cooperativa Terre di Ossidiana ha visto andare in fumo circa 5 Ha tra Vermentino, Cannonau e Moscato le cui uve erano in fase di maturazione. Stessa sorte è toccata alla cooperativa Gesuina Onnis che ha perso circa 5 ettari di Cannonau.
Sempre a Marrubiu, località Sa Matta Manna, l’incendio ha devastato una trentina di alveari e parecchie famiglie di api dell’Apicoltore Orlando Oliva; anche l’apicoltore Marcello Murgia ha visto andare in fumo una quarantina di alveari e tante famiglie di Api. Centinaia le rotopresse di foraggio bruciate che sarebbero state utili come scorte per la prossima campagna, diversi gli oliveti bruciati e i capi ovini morti.
I roghi hanno interessato oltre a Marrubiu anche Mogorella e Usellus, dove una ventina di aziende hanno perso tutto il pascolo, Morgongiori, Santa Giusta e Palmas Arborea.
«È necessario lavorare sulla cultura della prevenzione e non solo su quella dell’emergenza – concludono Giovanni Murru ed Emanuele Spanò -. Passare dalla cultura dell’emergenza a quella della prevenzione è una sfida che ci riguarda tutti e che chiede ai decisori politici di orientare, con visione, le loro scelte a criteri di prevenzione.»
«Stiamo monitorando, con i nostri presidenti e segretari di zona, le singole situazioni – hanno dichiarato il presidente e direttore Coldiretti Oristano, Giovanni Murru ed Emanuele Spanò – riguardo ai roghi che sabato 25 giugno hanno ferito le campagne della provincia oristanese.»
Gli incendi, favoriti da un forte vento, hanno compromesso oltre ai pascoli anche decine di ettari di superfici vitate. A Marrubiu la cooperativa Terre di Ossidiana ha visto andare in fumo circa 5 Ha tra Vermentino, Cannonau e Moscato le cui uve erano in fase di maturazione. Stessa sorte è toccata alla cooperativa Gesuina Onnis che ha perso circa 5 ettari di Cannonau.
Sempre a Marrubiu, località Sa Matta Manna, l’incendio ha devastato una trentina di alveari e parecchie famiglie di api dell’Apicoltore Orlando Oliva; anche l’apicoltore Marcello Murgia ha visto andare in fumo una quarantina di alveari e tante famiglie di Api. Centinaia le rotopresse di foraggio bruciate che sarebbero state utili come scorte per la prossima campagna, diversi gli oliveti bruciati e i capi ovini morti.
I roghi hanno interessato oltre a Marrubiu anche Mogorella e Usellus, dove una ventina di aziende hanno perso tutto il pascolo, Morgongiori, Santa Giusta e Palmas Arborea.
«È necessario lavorare sulla cultura della prevenzione e non solo su quella dell’emergenza – concludono Giovanni Murru ed Emanuele Spanò -. Passare dalla cultura dell’emergenza a quella della prevenzione è una sfida che ci riguarda tutti e che chiede ai decisori politici di orientare, con visione, le loro scelte a criteri di prevenzione.»
Antonio Caria