E’ tutto pronto per il Festival Letterario del Monreale, che andrà in scena a San Gavino dal 6 al 10 luglio, con due date aggiuntive ad agosto e settembre.
«Mi ritengo molto fortunato come sindaco ad avere questa realtà importante, che anche quest’anno annovera nomi di qualità – ha sottolineato il sindaco Carlo Tomasi -. Il mio appello è: partecipiamo, perché la cultura è già resilienza, un termine che rimanda subito al Pnrr. Vivere la cultura ci dà un’autostima ed una percezione diversa di noi stessi e della nostra comunità.»
Il tema di quest’anno, “Fuoriclasse e Fuoriserie”, rispecchia le modalità con cui le persone fruiscono dei contenuti: «La tivù ancora oggi è il medium più popolare per raccontare una storia – hanno dichiarato Giovanni Follesa e Francesca Spanu, che condividono la direzione artistica del Festival -. Certo il fascino delle parole scritte rimane immutabile, tuttavia la narrazione per immagini induce una sorta di dipendenza dalla storia che raccontano. Libri e serialità televisiva sono fatti di materie diverse ma entrambi conquistano e fagocitano come un buco nero, stavolta positivo».
Saranno cinque giorni densi di incontri, presentazioni, tavole rotonde e laboratori che vedranno importanti esponenti del panorama letterario, editoriale e giornalistico confrontarsi su libri, cinema, serie tv, ma anche su importanti questioni sociali e di attualità. Madrina della terza edizione sarà la scrittrice Roberta Balestrucci Fancellu, già nota al pubblico del Festival per la sua partecipazione in qualità di ospite alle precedenti edizioni, che al termine di ogni presentazione porrà una domanda all’autore o all’autrice ospite. Tra gli ospiti Piergiorgio Pulixi, Francesco Abate e Gianni Usai.
«Mi ritengo molto fortunato come sindaco ad avere questa realtà importante, che anche quest’anno annovera nomi di qualità – ha sottolineato il sindaco Carlo Tomasi -. Il mio appello è: partecipiamo, perché la cultura è già resilienza, un termine che rimanda subito al Pnrr. Vivere la cultura ci dà un’autostima ed una percezione diversa di noi stessi e della nostra comunità.»
Il tema di quest’anno, “Fuoriclasse e Fuoriserie”, rispecchia le modalità con cui le persone fruiscono dei contenuti: «La tivù ancora oggi è il medium più popolare per raccontare una storia – hanno dichiarato Giovanni Follesa e Francesca Spanu, che condividono la direzione artistica del Festival -. Certo il fascino delle parole scritte rimane immutabile, tuttavia la narrazione per immagini induce una sorta di dipendenza dalla storia che raccontano. Libri e serialità televisiva sono fatti di materie diverse ma entrambi conquistano e fagocitano come un buco nero, stavolta positivo».
Saranno cinque giorni densi di incontri, presentazioni, tavole rotonde e laboratori che vedranno importanti esponenti del panorama letterario, editoriale e giornalistico confrontarsi su libri, cinema, serie tv, ma anche su importanti questioni sociali e di attualità. Madrina della terza edizione sarà la scrittrice Roberta Balestrucci Fancellu, già nota al pubblico del Festival per la sua partecipazione in qualità di ospite alle precedenti edizioni, che al termine di ogni presentazione porrà una domanda all’autore o all’autrice ospite. Tra gli ospiti Piergiorgio Pulixi, Francesco Abate e Gianni Usai.
Antonio Caria