«Dal 2006, la competenza per il pagamento degli indennizzi per i danni provocati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole è stata trasferita alle Province e, considerate le criticità nella gestione, abbiamo deciso di fornire alcuni indirizzi affinché sia possibile risarcire anche gli operatori agricoli cosiddetti hobbisti.»
Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, che ha inviato una lettera alla Città metropolitana di Cagliari, alle Province del Sud Sardegna, Oristano, Nuoro e Sassari, chiedendo l’integrazione o la modifica dei regolamenti, così da poter indennizzare anche gli agricoltori non professionali, nel limite del 15%, con i fondi già trasferiti dalla Regione e, qualora le richieste di indennizzo fossero superiori allo stanziamento, di procedere alla ripartizione proporzionale della somma disponibile.
Attualmente, nei regolamenti delle Province è stabilito di risarcire solo le imprese agricole danneggiate dalla fauna selvatica e non si fa riferimento ad altri privati che esercitassero regolari attività agricole: «Però – ha aggiunto l’assessore Gianni Lampis – in Sardegna esiste una forte radicazione dei valori legati alle pratiche agricole, anche quando vengono svolte per la propria sussistenza o più semplicemente come attività hobbistica. Perciò, la scelta di indennizzare i soli professionali determina alcune criticità, infatti il mancato accoglimento delle domande di risarcimento non pone in salvo l’Amministrazione regionale da eventuali azioni risarcitorie e i danni cagionati dalla fauna selvatica alimentano le argomentazioni ‘popolari’ a favore di deprecabili episodi di bracconaggio che, nel recente passato, si sono verificate con modalità estremamente dannose per la fauna e per l’ambiente».