Due nuove proposte di legge, rispettivamente sulla promozione del turismo equestre in Sardegna e sulla raccolta dei tartufi, sono state presentate dal Partito Sardo d’Azione.
Con la prima, a detta del consigliere regionale Piero Maieli, «si è voluto proporre un nuovo modo di fare turismo equestre in Sardegna, un vero e proprio “Prodotto” da promuovere e far conoscere e che ha come obiettivo quello di generare sviluppo economico e sociale tra i diversi comparti della Sardegna, in grado di incontrare le esigenze di mercato e del cliente al fine di rendere gli equidi una risorsa capace di produrre reddito. Valorizzare la vacanza a cavallo, proponendo sotto lo stesso prodotto e sotto lo stesso marchio, cavallo e turismo equestre, zone costiere e aree interne, mettendo in risalto il patrimonio architettonico locale, i beni ambientali e storico-culturali, le tradizioni enogastronomiche e quelle produttive artigianali, le arti ed i mestieri, le strutture museali, creando occupazione di maestranze e professionalità proprie del mondo equestre.»
«Con la seconda proposta di legge – conclude Piero Maieli – si intende definire una disciplina organica della cerca, raccolta, coltivazione e commercializzazione dei tartufi oltreché della valorizzazione del patrimonio tartufigeno regionale riconoscendo il suo elevato valore biologico, ambientale, socioeconomico, rappresentando di conseguenza un’occasione di rilancio per l’economia locale sarda.»
Con la prima, a detta del consigliere regionale Piero Maieli, «si è voluto proporre un nuovo modo di fare turismo equestre in Sardegna, un vero e proprio “Prodotto” da promuovere e far conoscere e che ha come obiettivo quello di generare sviluppo economico e sociale tra i diversi comparti della Sardegna, in grado di incontrare le esigenze di mercato e del cliente al fine di rendere gli equidi una risorsa capace di produrre reddito. Valorizzare la vacanza a cavallo, proponendo sotto lo stesso prodotto e sotto lo stesso marchio, cavallo e turismo equestre, zone costiere e aree interne, mettendo in risalto il patrimonio architettonico locale, i beni ambientali e storico-culturali, le tradizioni enogastronomiche e quelle produttive artigianali, le arti ed i mestieri, le strutture museali, creando occupazione di maestranze e professionalità proprie del mondo equestre.»
«Con la seconda proposta di legge – conclude Piero Maieli – si intende definire una disciplina organica della cerca, raccolta, coltivazione e commercializzazione dei tartufi oltreché della valorizzazione del patrimonio tartufigeno regionale riconoscendo il suo elevato valore biologico, ambientale, socioeconomico, rappresentando di conseguenza un’occasione di rilancio per l’economia locale sarda.»
A.C.