«Il turismo lento e sostenibile, arricchito da cultura e spiritualità, natura e benessere, senso di comunità e accoglienza, è un segmento importante della proposta turistica della Regione, che da alcuni anni punta su una proposta unitaria e strutturata dei “Cammini di Sardegna”. In questo contesto si inserisce la nascita e la valorizzazione del Cammino di Sant’Efisio.»
Lo ha dichiarato l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa.
«Il progetto dell’assessorato del Turismo, in piena sintonia con la Conferenza episcopale sarda, la diocesi di Cagliari, l’Arciconfraternita di Sant’Efisio e le cinque Amministrazioni comunali coinvolte nel Cammino, è giunto alla fase decisiva – ha aggiunto Gianni Chessa -. L’obiettivo è quello di arrivare entro ottobre a definire un ‘itinerario devozionale’, condiviso dalle parti ecclesiastiche e istituzionali, lungo il suggestivo percorso di pellegrinaggio che si snoda da Cagliari sino alla chiesetta romanica della spiaggia di Nora, luogo del martirio, con tappe intermedie a Capoterra, Sarroch, Villa San Pietro e Pula. Puntiamo a definire una proposta di itinerario e sperimentare la prima ‘camminata’ in occasione della ‘Settimana dei Cammini’, in programma dal 4 all’8 ottobre 2022 e denominata “Noi camminiamo in Sardegna”, evento destinato a promuovere l’Isola come ‘terra di cammini’ nello scenario nazionale e internazionale. Sperimentato l’itinerario, si passerà alla fase della governance con la costituzione della Fondazione del Cammino di Sant’Efisio.»
Sarà un itinerario, fruibile tutto l’anno e in sicurezza, differente rispetto a quello percorso durante la tradizionale processione, ma sempre nel rispetto di punti, valori materiali e immateriali espressi dal culto del Santo: partendo da Cagliari si incontrerà il villaggio dei pescatori di Giorgino, poi il litorale di La Maddalena spiaggia e la dimora storica di Villa d’Orri a Capoterra; si prosegue nei territori di Sarroch, Villa San Pietro e Pula, concludendo nel luogo del martirio del Santo, la millenaria chiesa di Sant’Efisio, nella spiaggia di Nora, accanto alle rovine della città romana.
«Grazie anche al protocollo d’intesa per la valorizzazione e promozione del turismo culturale-religioso firmato con la Conferenza episcopale sarda, abbiamo la possibilità di proporre un ampio progetto – ha concluso Gianni Chessa – comprendente “cammini religiosi”, “destinazioni di pellegrinaggio’, “luoghi francescani” e “itinerari spirituali”, capace di offrire un’esperienza intima, di coniugare le dimensioni spirituale e culturale in alcuni centri caratterizzati da profonda devozione. Un modo concreto per rilanciare e consolidare la valorizzazione del patrimonio isolano e l’offerta di un turismo di qualità.»
Sarà un itinerario, fruibile tutto l’anno e in sicurezza, differente rispetto a quello percorso durante la tradizionale processione, ma sempre nel rispetto di punti, valori materiali e immateriali espressi dal culto del Santo: partendo da Cagliari si incontrerà il villaggio dei pescatori di Giorgino, poi il litorale di La Maddalena spiaggia e la dimora storica di Villa d’Orri a Capoterra; si prosegue nei territori di Sarroch, Villa San Pietro e Pula, concludendo nel luogo del martirio del Santo, la millenaria chiesa di Sant’Efisio, nella spiaggia di Nora, accanto alle rovine della città romana.
«Grazie anche al protocollo d’intesa per la valorizzazione e promozione del turismo culturale-religioso firmato con la Conferenza episcopale sarda, abbiamo la possibilità di proporre un ampio progetto – ha concluso Gianni Chessa – comprendente “cammini religiosi”, “destinazioni di pellegrinaggio’, “luoghi francescani” e “itinerari spirituali”, capace di offrire un’esperienza intima, di coniugare le dimensioni spirituale e culturale in alcuni centri caratterizzati da profonda devozione. Un modo concreto per rilanciare e consolidare la valorizzazione del patrimonio isolano e l’offerta di un turismo di qualità.»
Antonio Caria