La situazione dei litorali di Alghero è stato il tema al centro della seduta della quinta commissione consiliare convocata ieri dal presidente, Christian Mulas, alla quale hanno partecipato anche i rappresentanti della associazioni ambientaliste Wwf, Legambiente e Lipu.
«La nuova visione della tematica – ha sottolineato l’assessore comunale dell’Ambiente, Andrea Montis – dovrà necessariamente differenziare gli interventi in base ai luoghi ( San Giovanni non è uguale a Maria Pia o al Lazzaretto). Gli interventi dovranno essere svolti non solo partendo dal mese di Aprile ma, anche al fine di ottimizzare gli sforzi, spalmarsi (nel rispetto delle norme) durante tutto il corso dell’anno. Una nuova visione, quindi, che dovrà essere in grado di far incontrare le doverose azioni di tutela ambientale con le esigenze di carattere economico e turistico.»
«Qualcuno – ha aggiunto Andrea Montis – continua a gridare a ritardi, ritardi rispetto a cosa? l’anno scorso finimmo di pulire le spiagge ad agosto inoltrato, e non se ne può dare certo colpa a nessuno. Tutti le vorremmo pronte da aprile, ma le norme lo impediscono e non dipende solo da noi, le foglie di posidonia fanno parte delle nostre spiagge e solo il clima decide quando non farne arrivare più. C’è molto da lavorare culturalmente”. Solo una settimana fa si erano conclusi i lavori di asporto, ma i nuovi spiaggiamenti hanno riportato la situazione allo stato pre-pulizia. I lavori continuano, insomma, lo facciamo serenamente tutti i giorni e sfido a chiunque a dire che i mezzi son stati anche un solo giorno fermi. Ad ultimo ripuliremo il primo tratto di San Giovanni dove i problemi veri non sono quelli della posidonia ma di un canale su cui c’è da intervenire, senza propaganda.»
«La nuova visione della tematica – ha sottolineato l’assessore comunale dell’Ambiente, Andrea Montis – dovrà necessariamente differenziare gli interventi in base ai luoghi ( San Giovanni non è uguale a Maria Pia o al Lazzaretto). Gli interventi dovranno essere svolti non solo partendo dal mese di Aprile ma, anche al fine di ottimizzare gli sforzi, spalmarsi (nel rispetto delle norme) durante tutto il corso dell’anno. Una nuova visione, quindi, che dovrà essere in grado di far incontrare le doverose azioni di tutela ambientale con le esigenze di carattere economico e turistico.»
«Qualcuno – ha aggiunto Andrea Montis – continua a gridare a ritardi, ritardi rispetto a cosa? l’anno scorso finimmo di pulire le spiagge ad agosto inoltrato, e non se ne può dare certo colpa a nessuno. Tutti le vorremmo pronte da aprile, ma le norme lo impediscono e non dipende solo da noi, le foglie di posidonia fanno parte delle nostre spiagge e solo il clima decide quando non farne arrivare più. C’è molto da lavorare culturalmente”. Solo una settimana fa si erano conclusi i lavori di asporto, ma i nuovi spiaggiamenti hanno riportato la situazione allo stato pre-pulizia. I lavori continuano, insomma, lo facciamo serenamente tutti i giorni e sfido a chiunque a dire che i mezzi son stati anche un solo giorno fermi. Ad ultimo ripuliremo il primo tratto di San Giovanni dove i problemi veri non sono quelli della posidonia ma di un canale su cui c’è da intervenire, senza propaganda.»
Infine, un cenno agli «interventi di facciata. Chi amministra non può andare solo alla ricerca di consenso, deve costruire presupposti solidi per la risoluzione dei problemi. Il risultato immediato è bello ma dura pochi mesi, avremmo modo di verificare quanto rimane di certi interventi e se potranno dirsi congrui rispetto alle spese anche straordinarie affrontate».
«Per essere più espliciti – ha dichiarato il presidente Christian Mulas – non basta nascondere la polvere sotto il tappeto o meglio, la posidonia sotto la sabbia. Oggi parlare dei nostri litorali con questo approccio condiviso è un primo passo verso vere politiche di sensibilizzazione ambientale, e parlare della posidonia in questo periodo in cui le spiagge sono al centro dell’attenzione è anche segno di attenzione verso il bene prezioso del nostro ambiente.»
«Per essere più espliciti – ha dichiarato il presidente Christian Mulas – non basta nascondere la polvere sotto il tappeto o meglio, la posidonia sotto la sabbia. Oggi parlare dei nostri litorali con questo approccio condiviso è un primo passo verso vere politiche di sensibilizzazione ambientale, e parlare della posidonia in questo periodo in cui le spiagge sono al centro dell’attenzione è anche segno di attenzione verso il bene prezioso del nostro ambiente.»
In Commissione è emersa inoltre l’esigenza di concentrare eventuali sforzi sulla spiaggia di Fertilia, che soffre particolarmente e dove bisognerà iniziare presto a portar via quei cumuli di posidonia presenti accumulati sino all’anno scorso.
Antonio Caria