«Siamo ormai a fine luglio e la Gallura ancora attende l’apertura delle quattro guardie mediche turistiche che avrebbero dovuto essere operative da almeno quindici giorni. L’annuncio dell’apertura degli ambulatori di guardia medica dedicati ai turisti nelle città di Olbia, San Teodoro, Cannigione e Santa Teresa risale al 14 giugno scorso, quando durante la conferenza socio sanitaria della Gallura, il direttore sanitario dell’Asl di zona, Raffaele De Fazio, comunicò ai presenti che entro il 10 luglio avrebbero aperto quattro sedi di guardia medica turistica. Ebbene, ci dispiace constatare che alle parole non sono seguiti i fatti, e che i turisti sono tutt’oggi costretti a recarsi al Pronto Soccorso, in cui il numero di accessi con la stagione estiva è triplicato e il personale, già ridotto all’osso, sta facendo i salti mortali per garantire la presa in carico dei pazienti.»
E’ la denuncia del capogruppo del M5S in Consiglio regionale Roberto Li Gioi che ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore della Sanità Mario Nieddu ed al presidente Christian Solinas, affinché venga garantita l’apertura delle guardie mediche turistiche nelle zone balneari galluresi.
«Non possiamo tollerare che anche nel 2022, come nel 2021, la Gallura resti senza guardie mediche turistiche che prima dell’emergenza Covid erano ben undici – aggiunge Roberto Li Gioi -. In tali condizioni le migliaia di turisti presenti nella nostra isola vengono private di un servizio essenziale, ma soprattutto si sta aggiungendo un ulteriore carico pesantissimo sull’attività dei Pronto Soccorso che, da mesi, stanno faticando a garantire l’attività ordinaria, con oltre 150 accessi giornalieri già nel mese di giugno.»
«La realtà che stiamo toccando con mano si scontra duramente con le dichiarazioni recenti del presidente Christian Solinas, il quale ha affermato che la sanità sarda “regge”, e dell’assessore Mario Nieddu che ha dichiarato “la sanità sarda con noi è migliorata” – conclude Roberto Li Gioi -. Purtroppo, oggi, 25 luglio, le guardie mediche turistiche in Gallura sono ancora chiuse e l’impressione è che la volontà sia quella di tirare a campare fino al 16 agosto in queste condizioni, in attesa che l’afflusso turistico vada a scemare e che l’attenzione mediatica sul problema cali. Tutto ciò è vergognoso ed inaccettabile.»