«Venerdì prossimo, il 29 luglio alle 10.30, presso la sala riunioni del Polisoccorso in via Liguria, ci sarà l’ennesima commissione sanità organizzata su nostra richiesta dal presidente della commissione Sanità. Non sappiamo visti i precedenti se sarà la solita passerella di politici nostrani, regionali e di qualche dirigente sanitario che si guarderà bene prima di dare responsabilità o di prendersi le dovute responsabilità. Quello che è sugli occhi di tutti e lo stato comatoso della nostra sanità sarda, e ancora di più, quella locale, con due strutture prima una e poi, di fatto, anche l’altra nel pieno marasma e in totale confusione.»
Lo dichiara il consigliere del Partito democratico al comune di Alghero, Mimmo Pirisi, che aggiunge: «Nel caso del Marino il disarmo totale: prima con la promessa di un importantissimo centro di robotica, ma che, in realtà, di robotica non se ne vede neanche l’ombra. Nel frattempo i servizi essenziali languono, le file sono interminabili, le prenotazioni con cadenze annuali e ora con la crisi del governo tutte le promesse, investimenti compresi, fermi al palo.»
«Ora la protesta si allarga non solo all’utenza che usufruisce dei servizi, ma anche a chi i servizi li garantisce, ovvero ai medici, infermieri, oss e personale tutto degli ospedali e chi può, inizia a viaggiare nel continente per una visita o una operazione, oppure chi ha qualche risparmio si cura nel privato (…intanto per le visite private c’è posto) – conclude Mimmo Pirisi -. Addio riforma sanitaria e contro riforma, si vive alla giornata e con la prossima campagna elettorale verranno fatte altre promesse, da chi magari aspira ad un posto a Roma; ma chi ha bisogno, certamente non può aspettare le elezioni, le risposte le vuole subito.»
Lo dichiara il consigliere del Partito democratico al comune di Alghero, Mimmo Pirisi, che aggiunge: «Nel caso del Marino il disarmo totale: prima con la promessa di un importantissimo centro di robotica, ma che, in realtà, di robotica non se ne vede neanche l’ombra. Nel frattempo i servizi essenziali languono, le file sono interminabili, le prenotazioni con cadenze annuali e ora con la crisi del governo tutte le promesse, investimenti compresi, fermi al palo.»
«Ora la protesta si allarga non solo all’utenza che usufruisce dei servizi, ma anche a chi i servizi li garantisce, ovvero ai medici, infermieri, oss e personale tutto degli ospedali e chi può, inizia a viaggiare nel continente per una visita o una operazione, oppure chi ha qualche risparmio si cura nel privato (…intanto per le visite private c’è posto) – conclude Mimmo Pirisi -. Addio riforma sanitaria e contro riforma, si vive alla giornata e con la prossima campagna elettorale verranno fatte altre promesse, da chi magari aspira ad un posto a Roma; ma chi ha bisogno, certamente non può aspettare le elezioni, le risposte le vuole subito.»
Antonio Caria