È questa la denuncia presentata dal movimento Donne libere in lotta per ilo diritto alla salute, da tempo in lotta contro le criticità nella sanità pubblica. Segnalazione che vengono raccolte anche tramite la pagina Facebook.
«Molto spesso – aggiungono dal movimento – non siamo nemmeno stati avvisati di tali interruzioni, scoprendolo presentandoci negli ambulatori anche dopo ore di fila presso il “triage” allestito all’aperto. Alle rare telefonate di avviso di blocco dei controlli, semestrali o annuali, è seguito il totale silenzio riguardo un possibile nuovo appuntamento.»
«Questo problema – sottolineano le attiviste – è comune a tutti, non solo alle pazienti oncologiche senologiche che formano il primo nucleo del Movimento, ma anche a pazienti affetti da altre gravi patologie che hanno subito la stessa negazione del diritto alle cure e ai controlli, come ad esempio i cardiopatici, nefropatici, diabetici, persone affette da Sclerosi Multipla, Sla, insufficienza respiratoria ecc.»
A loro modo di vedere si tratta di «Un vero dramma nel dramma Covid, pregresso e attuale. Nessuno sa quale il nostro destino e quali e quanti gravi danni potremmo aver ricevuto dalla sospensione dei controlli e dal persistere di tale situazione, nonostante si sia appreso dai Media e da colloqui telefonici con gli ambulatori, che sia già stata predisposta la riattivazione del servizio. In realtà in seguito a nostra diretta verifica, questo non corrisponde esattamente al vero, soprattutto in diversi e delicati settori. A questo proposito ci siamo domandati, perché le Direzioni sanitarie (commissariate sia a Sassari, sia a Cagliari) abbiano repentinamente chiuso gli ambulatori spesso senza avvisarci e, informandoci, abbiamo scoperto che il tutto è avvenuto a seguito di una disposizione data dalla Direzione Generale ATS della Regione Sardegna https://www.regione.sardegna.
A questo proposito il movimento ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica.
A.C.