La festa di San Giorgio di Aneletto è tradizionalmente conosciuta come la “festa dei pastori”, che in prossimità della stagione calda lasciavano la piana assolata del Tirso per condurre le greggi a circa mille metri di altitudine, nei freschi e salubri pendii della montagna di Anela.
Con questo spirito, domenica 31 luglio, la comunità si prepara a celebrare degnamente un “santo montano” dai molti misteri, in un luogo che testimonia una storia ultramillenaria sconosciuta ai più, fatta di soldati, fortezze e luoghi di culto.
Alle 10.00 del mattino, ad illustrare le vicende storiche del sito sarà l’archeologa Maria Paola Bulla, nel corso dell’incontro promosso dal Comitato organizzatore, patrocinato dal Comune e curato dall’associazione culturale “San Giorgio di Aneletto”.
Una riscoperta, quella del sito di San Giorgio, sulla quale punta fortemente la neo eletta Amministrazione comunale guidata da Giangiuseppe Nurra, che da subito ha messo al centro del suo impegno la valorizzazione di un patrimonio non ancora adeguatamente riportato alla luce.
Dopo la messa officiata dal parroco don Alessio Pieraccini, sarà consegnata una targa alla centenaria Giovanna Stara per celebrare insieme il secolo di vita. Quindi, alle 13.30, sarà il momento del pranzo tradizionale, preparato e offerto dal Comitato organizzatore negli spazi dell’ex Caseificio Foresta Anela.
Il pomeriggio sarà invece dedicato a un momento di riflessione in località “Traschia”, non distante dalla caserma dell’Ente Foreste. Quest’anno, infatti, la ricorrenza del Santo interseca la commemorazione dell’incendio spaventoso del 1945, nel quale perirono sette anelesi impegnati nelle operazioni di spegnimento. Un lutto indimenticabile per la comunità, commemorato ogni anno grazie all’impegno costante del “Comitato pro sos mortos in su fogu” e a quello della parrocchia dei Santissimi Cosma e Damiano.