La sala giunta del Palazzo della Provincia di Sassari ha ospitato la presentazione dell’imponente lavoro di restauro e riqualificazione della Sala Sciuti, chiusa da oltre dieci anni.
Il grande salone, con i suoi meravigliosi affreschi come “L’ingresso di Giommaria Angioy a Sassari” e “La Proclamazione della Repubblica Sassarese”, terminato nel 1882, aveva bisogno di un importante lavoro di riqualificazione. Nei primi anni ’70 infatti il Palazzo della Provincia, a seguito della necessità di creare nuovi spazi da destinare a uffici, subì un intervento di riqualificazione della copertura, con la sostituzione dell’originario tetto in legno con una moderna struttura in cemento armato, intervento che determinò la lesione della volta della Sala Sciuti in corrispondenza della raffigurazione di Eleonora d’Arborea. I primi segnali della presenza della lesione iniziano a verificarsi alla fine degli anni ’70, ma è solo intorno al 2008 che viene avviata una adeguata campagna di monitoraggio strutturale con lo scopo di verificare se il fenomeno fessurativo in atto si fosse stabilizzato o meno e determinare, di conseguenza, quali interventi strutturali fossero più idonei per l’intero Palazzo. Nel 2010, a scopo precauzionale, la sala Sciuti venne interdetta al pubblico e contemporaneamente furono sospese le sedute consiliari. Considerata l’importanza della Sala Sciuti per il suo valore artistico e monumentale, l’amministrazione provinciale nel 2018 stanzia le risorse finanziarie necessarie all’avvio dell’intervento di restauro. È il marzo 2018 quando il settore edilizia e patrimonio della provincia, guidato dal dirigente architetto Vittoria Loddoni, avvia l’intervento di restauro e consolidamento della Sala Sciuti.
Il grande salone, con i suoi meravigliosi affreschi come “L’ingresso di Giommaria Angioy a Sassari” e “La Proclamazione della Repubblica Sassarese”, terminato nel 1882, aveva bisogno di un importante lavoro di riqualificazione. Nei primi anni ’70 infatti il Palazzo della Provincia, a seguito della necessità di creare nuovi spazi da destinare a uffici, subì un intervento di riqualificazione della copertura, con la sostituzione dell’originario tetto in legno con una moderna struttura in cemento armato, intervento che determinò la lesione della volta della Sala Sciuti in corrispondenza della raffigurazione di Eleonora d’Arborea. I primi segnali della presenza della lesione iniziano a verificarsi alla fine degli anni ’70, ma è solo intorno al 2008 che viene avviata una adeguata campagna di monitoraggio strutturale con lo scopo di verificare se il fenomeno fessurativo in atto si fosse stabilizzato o meno e determinare, di conseguenza, quali interventi strutturali fossero più idonei per l’intero Palazzo. Nel 2010, a scopo precauzionale, la sala Sciuti venne interdetta al pubblico e contemporaneamente furono sospese le sedute consiliari. Considerata l’importanza della Sala Sciuti per il suo valore artistico e monumentale, l’amministrazione provinciale nel 2018 stanzia le risorse finanziarie necessarie all’avvio dell’intervento di restauro. È il marzo 2018 quando il settore edilizia e patrimonio della provincia, guidato dal dirigente architetto Vittoria Loddoni, avvia l’intervento di restauro e consolidamento della Sala Sciuti.
«Abbiamo voluto fortemente questo intervento – ha dichiarato il commissario straordinario Pietro Fois -. Il palazzo Sciuti, sede della provincia di Sassari, proprio perché rappresenta l’intero territorio provinciale, meritava di essere rimesso in sicurezza e restituito ai cittadini in tutto il suo splendore originale. Visto l’imponente lavoro fatto, prima delle operazioni conclusive di sistemazione degli scranni del consiglio provinciale, la provincia di Sassari ha deciso, dal mese di settembre, di aprire al pubblico la sala Sciuti e tutte le sale storiche del palazzo per consentire alla città di ammirare il gran lavoro di restauro che la Provincia ha concretizzato in questi ultimi due anni.»
Antonio Caria