La XXIII edizione del Festival dei Tacchi, manifestazione organizzata dal Cada Die Teatro, sotto la direzione artistica di Giancarlo Biffi, si avvia alla conclusione e lo fa con una giornata interamente dedicata a racconti di libertà di alcune donne protagoniste dei cambiamenti della nostra Storia.
Alle 12.00, in piazza Mereu, a Jerzu, la scrittrice e operatrice culturale Roberta Balestrucci Fancellu presenta il suo “Margherita Hack in bicicletta tra le stelle” (ed. Beccogiallo), intervistata dalla giornalista Paola Pilia. Scritto a quattro mani con Laura Vivacqua, il libro è un viaggio sorprendente attraverso la vita e le passioni di una donna straordinaria. Una parabola senza tempo che ci rammenta l’eredità lasciataci in dono dalla astrofisica toscana.
Alle 19.00, alla Cantina Antichi Poderi di Jerzu, torna al Festival Eliana Cantone (compagnia Il Mutamento Zona Castalia di Torino), sorprendente interprete del teatro italiano, che nella scorsa edizione ha rapito e affascinato il pubblico con una straordinaria vivacità comunicativa. Quest’anno sale sul palco con lo spettacolo “Alba dell’orrido di Elva”. La giovane Alba, nata a Elva, tra le montagne della Val Maira, attraversa da adolescente la prima guerra mondiale. Ormai donna lascia le montagne per realizzare il suo sogno di diventare maestra; come dote porta con sé il segreto della guerra partigiana, della quale è partecipante attiva. Alba sopravvivrà anche alla seconda guerra mondiale e per la prima volta, ormai cinquantenne, sarà chiamata a esprimere il suo voto nel primo suffragio universale italiano.
Alle 21.30, sempre in Cantina, va in scena “L’anima della terra vista dalle stelle”, il concerto-spettacolo dedicato al centenario di Margherita Hack. Ginevra di Marco, accompagnata da Francesco Magnelli, porta sul palco un racconto in musica che ne attraversa la vita, personale e professionale, i pensieri, il lavoro e l’irrefrenabile voglia di raccontare la verità ad ogni costo. Della scienziata fiorentina si racconterà del suo desiderio innato di schierarsi e lottare, del suo essere libera da convenzioni e schemi predefiniti: una tra le massime esponenti mondiali della ricerca scientifica a cui il nostro Paese deve un enorme debito di riconoscenza.
Alle 11.00, alla Biblioteca comunale di Jerzu, tornano le “Storie meticce”in forma di studio di Alessandro Mascia, attore e regista del Cada Die Teatro.
Alle 17.30 in Cantina saliranno sul palco i Cuori di panna smontata, i giovani allievi della scuola di Teatro del Cada Die, con l’azione scenica “Bregù”. Sotto la direzione di Mauro Mou e Rossella Dassu, durante le giornate il Festival, hanno lavorato sul romanzo di Gesuino Nemus “L’eresia del cannonau”.