La commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità, presieduta da Michele Cossa (Riformatori sardi) ha approvato all’unanimità la Risoluzione “Sull’istituzione di un organismo tecnico per l’attuazione dell’articolo 119 della Costituzione e per la promozione delle misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità Sardegna”. Il testo, illustrato questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, oltre i componenti la Commissione speciale anche diversi parlamentari sardi, impegna il presidente della Regione e la Giunta regionale a istituire “un organismo tecnico composto anche da esperti nelle materie inerenti le tematiche dell’insularità (principalmente diritto costituzionale, politiche comunitarie ed economia) preposto al monitoraggio dei progetti di legge, delle leggi e di ogni atto anche programmatorio comunque denominato, anche nella fase preparatoria, che abbia attinenza con le Isole, valutandone la conformità al dettato costituzionale; segnalando ai parlamentari – in particolare a quelli eletti in Sardegna – le eventuali criticità rilevate già nella fase ascendente e segnalando alla Giunta regionale di valutare la possibilità di impugnazione davanti alla Corte costituzionale delle leggi che si ritengano adottate in violazione del principio di insularità”.
Non solo. La Risoluzione impegna il presidente della Regione e la Giunta regionale anche “alla predisposizione di un organico piano di interventi per l’attuazione del novellato art. 119 della Costituzione e per il superamento del gap insulare, mirato in particolare: all’accessibilità esterna e interna della Sardegna e alla continuità territoriale, incluse le azioni necessarie per giungere ad una ragionevole applicazione delle regole della concorrenza in maniera tale che le stesse non diventino un freno allo sviluppo dei territori geograficamente svantaggiati come le isole; all’approvvigionamento energetico e i suoi costi per le famiglie e le imprese; al recupero del grave deficit infrastrutturale della Sardegna rispetto alla media nazionale; all’adozione di misure anche di carattere fiscale idonee a sostenere lo sviluppo economico e la competitività della nostra isola; e alla predisposizione di una relazione annuale sullo stato di attuazione delle politiche di riequilibrio del divario di sviluppo economico e sociale derivante dalla condizione d’insularità. All’ausilio, inoltre, nella preparazione dei lavori del tavolo tecnico-politico sui costi dell’insularità di cui al punto 10 dell’accordo in materia di finanza pubblica fra lo Stato e la regione Sardegna del 7 novembre 2019 per la misurazione del gap infrastrutturale e per la quantificazione dei costi derivanti dalla discontinuità territoriale e delle relative misure di compensazione; e infine alla rilevazione ed elaborazione di dati statistici e alla realizzazione di studi e ricerche sul tema”.
Per Eugenio Lai (LEU), vicepresidente delle Commissione, decisa è stata la capacità di azione unitaria dimostrato dalla Commissione: «Ora tuttavia è necessario che da parte della Regione ci sia il massimo della tempestività per avviare un confronto col Governo che entrerà in carica dopo le elezioni di settembre». Anche Dario Giagoni (Lega) ha messo in evidenza la coesione della Commissione e del consiglio regionale per raggiungere questo traguardo storico: «Adesso però bisogna muoversi per cambiare le regole europee». Il deputato Andrea Frailis (PD) ha sottolineato come sia stato difficile portare a compimento l’iter, onestante le camere fossero già sciolte. l’importanza della scuola e dell’Università, su cui l’insularità incide pesantemente.
Son interventi anche i senatori Gianni Marilotti (PD), Emilio Floris (FI) e Lina Lunesu (Lega).