Il gruppo dei Riformatori sardi in Consiglio regionale, ha presentato una proposta di legge, firmata dai consiglieri Annalisa Mele, Michele Cossa ed Aldo Salaris, che punta a ridurre o attenuare l’emergenza determinata dalla carenza di personale medico nelle strutture
Ciò che serve oggi, secondo i consiglieri dei Riformatori sardi, è incrementare a livello nazionale i contratti di formazione specialistica portandoli a 10.000 all’anno, recuperare tutti i contratti persi o mai assegnati dal Miur favorendo il riassorbimento dell’imbuto formativo che vede circa 10.000 medici in attesa di uno sbocco formativo e avviare rapidamente una vigorosa campagna di assunzioni nel Servizio sanitario nazionale, eliminando ogni vincolo di spesa, semplificando le procedure concorsuali, prolungando la validità delle graduatorie e permettendo, nel caso di carenza di partecipanti ai concorsi, un’entrata al lavoro anticipata agli specializzandi dell’ultimo anno (scelta già adottata durante la pandemia).
La proposta di legge è costituita da 13 articoli. L’obiettivo è affrontare l’emergenza, evitando la soppressione o la chiusura, anche tempora- nea, di ulteriori servizi che possono pregiudicare i diritti alla salute dei cittadini. Per prima cosa si prevede di incrementare fino a 1900 il numero dei pazienti assistibili da parte dei medici di base. Nei casi in cui questo non è possibile, sono previsti bandi ad hoc per gli specializzandi dell’ultimo e penultimo anno, bandi ai quali potranno partecipare, in via eccezionale, anche i medici in pensione.
Analogamente per la medicina ospedaliera, si prevedono bandi aperti agli specializzandi e ai medici in quiescenza. Per ridurre le liste d’attesa per le prestazioni ambulatoriali e strumentali, si prevede – per un periodo sperimentale di sei mesi, utile a valutare l’efficacia della misura – la possibilità di incentivi economici per i medici ed il ricorso a specialisti che lavorano in regime di libera professione.
La proposta di legge prevede che tutte queste misure, previste per la durata di un anno, vengano adottate previa individuazione, tramite opportuna ed adeguata rilevazione delle criticità territoriali e del fabbisogno rilevato dalle singole ASL.