Il campo da calcio della Solitudine di Nuoro porterà il nome di Roberto Dore, il giovane calciatore della Puri e forti scomparso cinque anni fa a soli 16 anni a causa di un brutto male. Di fronte all’impianto sportivo comunale ristrutturato di recente è stata svelata la stele a lui dedicata, voluta dalla sua famiglia e realizzata dall’artista Luigi Columbu.
All’inaugurazione erano presenti il padre del giovane atleta, Giacomo, la mamma Maria Antonietta, la sorella Alessia, il sindaco Andrea Soddu, l’assessore allo Sport e Lavori pubblici Fabrizio Beccu, i dirigenti della Puri e forti, il presidente provinciale del Coni, Sandro Floris, e il parroco della chiesa delle Grazie, padre Pinuccio Demarcus, che ha benedetto l’opera.
«Oggi – ha detto il sindaco, Andrea Soddu – è una giornata importante. Dedichiamo il campo a uno di voi che all’improvviso si è trovato ad affrontare una brutta malattia e l’ha fatto come un atleta, come chi dopo una caduta si vuole rialzare. Non l’ha vissuta come una sconfitta, ma come una tappa della sua vita. E ci ha messo tutta l’energia possibile per uscire da quella brutta situazione, con a fianco la sua famiglia e tutta la città, che ha sempre fatto il tifo per lui. È un esempio per tutti noi, ci ha insegnato che dobbiamo sempre lottare. Teniamo sempre a mente il messaggio che ci ha lasciato.»
Antonio Caria