Ha riscosso successo l’esibizione del coro toscano Sardos in su coro a Galtellì in occasione dell’anteprima del festival Sos Arrastos de Grassia. Una prima assoluta in Sardegna per i cantori del gruppo polifonico di Colle val d’Elsa, tutti emigrati o figli di emigrati sardi che, nel borgo di Canne al Vento, hanno fatto risuonare le loro voci dapprima nelle strade del centro storico dove ha sede l’associazione Voches ‘e ammentos,organizzatrice del festival, e, in serata nella chiesa del Santissimo Crocifisso. In questi luoghi di suggestioni intense, dopo l’esibizione dei padroni di casa, la ribalta è stata tutta per gli ospiti.
Sei coristi di Galtellì, diretti dal giovane maestro Pietro Marrone che guida il sodalizio dal 2017 con risultati lusinghieri e prestigiosi premi in vari concorsi musicali, hanno inaugurato l’ottavo appuntamento con quattro brani, i cantori di Sardos in su coro, originari di ogni parte della Sardegna e diretti da Eugenio Dalla Noce, maestro aretino innamorato del canto di ispirazione tradizionale sarda, si sono esibiti con un repertorio più vasto.
“È per noi un onore ed un’emozione fortissima cantare a Galtellì. La nostra visita in Sardegna – ha dichiarato il maestro Eugenio Dalla Noce – non è solo un tributo alla coralità sarda ma anche e, soprattutto, un inno all’amicizia.”
Sono stati otto i brani eseguiti dal coro toscano che ha rivolto una particolare attenzione al repertorio di ispirazione popolare nuorese senza tralasciare la tradizionale e sempre emozionante Deus ti salvet Maria.
“La visita del coro composto da emigrati sardi e figli di emigrati che hanno mantenuto un legame fortissimo con la loro terra d’origine ci rende felici”, ha concluso la direttrice artistica Franca Floris.