Una sala gremita di ragazzi. Studenti curiosi che ascoltano con attenzione e interesse argomenti molto attuali e che spesso li toccano da vicino. Si è svolto il 19 settembre con gli allievi dell’Istituto Tecnico “Salvatore Ruiu” il primo incontro del progetto “A scuola con l’Avis”, un’iniziativa di sensibilizzazione sul tema della donazione del sangue, degli emocomponenti e delle cellule staminali ematopoietiche.
Le quarte e le quinte classi dell’indirizzo biotecnologico e sociosanitario dell’Istituto superiore di Sassari hanno risposto con particolare partecipazione all’accorato appello dell’Avis, dell’Admo (Associazione donatori di midollo osseo) e del centro trasfusionale dell’Aou di Sassari.
Ad aprire la conferenza è stata Viviana Cotza, dirigente medico del servizio trasfusionale e presidente dell’Admo (Associazione donatori di midollo osseo) che ha parlato dell’importanza di iscriversi al registro dei donatori di midollo osseo (IBMDR).
«Questa è la settimana nazionale dedicata alla donazione del midollo osseo e abbiamo aderito alla manifestazione Match it Now e l’obiettivo di oggi – ha sottolineato la dottoressa Viviana Cotza – è formare ed invitare i giovani ad iscriversi al registro italiano donatori midollo osseo attraverso un semplice prelievo di sangue».
Possono iscriversi al registro persone di età compresa tra i 18 e i 35 anni di età e che godono di buona salute. Le possibilità di trovare un donatore compatibile sono molto basse e quindi iscriversi al registro è di particolare importanza perché chi si iscrive diventa un potenziale donatore.
«Il midollo osseo, come il sangue, è un emocomponente che può essere solo donato, non può essere creato artificialmente», ha affermato il dottor Pietro Manca, direttore del Servizio di immunoematologia e Medicina trasfusionale del Presidio ospedaliero di Sassari.
«Tutti noi prima o poi, giovani e meno giovani, possiamo avere necessità di una sacca di sangue – ha proseguito il dottor Pietro Manca, rivolgendosi agli studenti – o per operazioni chirurgiche o per trattamenti, sia per amici, parenti o conoscenti.»
La carenza di sangue è un problema cronico fortemente presente a Sassari e in tutta la Sardegna che talvolta rischia di compromettere le esigenze dei pazienti e le attività chirurgiche dell’ospedale. Annualmente si ha bisogno di 110mila trasfusioni ma solo 80mila vengono donate in Sardegna, le altre 30 mila unità provengono da altre regioni. Donare il sangue è un diritto e un dovere, un messaggio civico che è stato ripetuto più volte nell’arco della mattinata.
«Il 27 settembre saranno presenti le autoemoteche dell’Avis qui davanti alla vostra scuola perché dedicheremo la mattinata alla raccolta delle sacche di sangue e chi vorrà, potrà iscriversi al registro dei donatori di midollo osseo», ha sottolineato il dottor Pietro Manca.
Donare sangue è utile per sé stessi e agli altri «quindi faccio un appello a voi – ha concluso il dottor Manca – per diffondere questo messaggio e invitare i vostri familiari e i vostri amici per convincerli a venire a donare il sangue martedì 27 settembre».
La donazione del sangue o del midollo osseo sono gesti nobili, volontari e gratuiti e possono salvare tante vite e l’incontro è stato un’occasione per diffondere tra i giovani alcuni valori importanti come la cultura del dono e della solidarietà.
L’appuntamento è quindi per il prossimo 27 settembre, in via Porcellana, per la raccolta sangue con le autoemoteche dell’Avis.