Dopo la modifica della Costituzione con l’inserimento del principio di insularità all’articolo 119, la Commissione speciale per l’insularità dà il via alla fase di sensibilizzazione a livello nazionale sul tema dell’insularità, con il coinvolgimento diretto delle organizzazioni rappresentative del mondo economico a livello nazionale, le cui cui articolazioni regionali sono state sin dall’inizio in prima linea a sostegno della battaglia nata in Sardegna.
Si sono già tenuti alcuni incontri tra Roma e Cagliari, finalizzati alla piena conoscenza del tema: pieno supporto è stato assicurato dal presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, di Confesercenti Patrizia De Luise e di Confcooperative Maurizio Gardini.
Nei prossimi giorni si verranno invece fissati gli incontri coi presidenti di Confcommercio, Confindustria, Coldiretti, Copagri, CIA, Confartigianato, Confapi, CNA e Lega Coop. Insomma, tutte le più importanti organizzazioni rappresentative del mondo economico verranno portate a conoscenza delle enormi ricadute potenziali che la riforma costituzionale comporta, sia sul piano della attività di governo che dell’ordinamento giuridico nazionale ed europeo.
Ad ogni presidente viene consegnato un documento di sintesi sulla battaglia per l’insularità, unitamente al report dell’Istituto Bruno Leoni che per la Sardegna ne ha stimato un costo pari a 5.700 euro procapite.
«Vogliamo che il tema venga conosciuto e riconosciuto a livello nazionale – spiega il presidente della Commissione speciale per l’insularità, Michele Cossa – affinché la Sardegna sia rappresentata nelle sue necessità e nelle criticità che fino a oggi ne hanno frenato lo sviluppo – la condizione insulare in primis – da chi nei vari tavoli col governo cura gli interessi di comparti nevralgici per l’economia nazionale e sarda, come il turismo, l’agricoltura, l’industria e le imprese che in quei settori operano. Nei prossimi mesi – conclude Michele Cossa – si dovrà passare alla fase di attuazione del principio costituzionale, e molto ci aspettiamo dal nuovo Parlamento e dal nuovo Governo, anche perché alcune partite importanti richiedono un’azione forte a livello europeo, anzitutto sotto il profilo dell’applicazione delle regole in materia di tutela della concorrenza, cruciali per la nostra continuità territoriale. Il supporto dei vertici delle associazioni esponenziali del mondo economico nazionale è determinante perché il recupero del gap insulare e il garantire a tutti i territori le medesime opportunità diventi una questione che riguarda l’intera comunità nazionale, e non solo gli “sfortunati” che ne subiscono le conseguenze.»