Quasi 7 milioni e 400mila euro di finanziamenti per 65 progetti realizzati con partner di 26 Paesi, 293 articoli scientifici, di cui 258 su importanti riviste internazionali, firmati da oltre 230 autori diversi, 19 volumi pubblicati. E soprattutto 3.500 lotti di semi riferibili a circa 1.500 specie vegetali provenienti da numerosi territori del Mediterraneo, specialmente insulari, conservati con cura a 25 gradi sotto zero. Sono questi i numeri dei primi 25 anni di vita della Banca del Germoplasma della Sardegna.
«La Banca del Germoplasma e l’Orto sono un fiore all’occhiello del nostro Ateneo – ha detto il prorettore all’innovazione e territorio dell’Università di Cagliari, Fabrizio Pilo -. Venticinque anni fa bisognava avere una visione e capire dove occorreva andare. Grazie al collega Gianluigi Bacchetta e a tutte le istituzioni che con lui hanno costruito una rete davvero importante in questi anni.»
Dal 1997 la Banca – situata all’interno del polmone verde dell’ateneo cagliaritano – svolge un ruolo fondamentale in particolare per la raccolta, studio, moltiplicazione, conservazione e gestione del germoplasma delle specie vegetali autoctone, endemiche, rare, minacciate di estinzione o di particolare interesse conservazionistico della Sardegna ma non solo.
«Buona parte della flora autoctona della nostra isola, ma non solo – ha aggiunto il responsabile della Banca, Gianluigi Bacchetta – è al sicuro nella Banca del Germoplasma della Sardegna: si tratta di materiali che vengono conservati per tanti anni, nelle attività sono coinvolti 16 Paesi del Mediterraneo più l’Iran in cui sono presenti molte piante molto simili alla nostra flora.»
La Banca del Germoplasma non si limita soltanto a conservare un patrimonio vegetale così prezioso, ma dalla sua nascita collabora con diverse reti e consorzi di banche del germoplasma. in questi 25 anni hanno collaborato con la Banca 59 borsisti e ricercatori e sono state realizzate 25 tesi di laurea e 24 tesi di dottorato.