«Lo scorso 21 settembre la massima assise cittadina ed i consiglieri, all’unanimità, hanno restituito dignità alla comunità algherese che, da lunghi anni, attendeva la confisca di Sant’Igori, oggetto di una lottizzazione abusiva. Siamo soddisfatti del risultato scaturito dagli ordini del giorno del Movimento 5 stelle. I consiglieri, consci dell’importanza del tema, hanno sottoscritto una risoluzione comune. Non può che farci piacere, perché prima delle bandierine, delle medaglie e dei meriti personali ci sono gli interessi della comunità algherese, dell’ambiente, del paesaggio e della salute. L’opinione pubblica ha diritto di sapere i motivi che hanno spinto il Movimento 5 Stelle a rianimare il dibattito pubblico su questo tema.»
Lo scrivono, in una nota, le consigliere comunali pentastellate Maria Antonietta Alivesi e Giusy Di Maio, che aggiungono: «Al netto di alcune dichiarazioni politiche figlie del clima da campagna elettorale, è necessario stabilire la verità e porre alcune questioni fondamentali. Nel 2015 un incendio doloso ha devastato un campeggio abusivo, sito in località Sant’Igori, dove insisteva e tutt’oggi sussiste una lottizzazione abusiva. Con sentenza del 2017 il Tribunale aveva trasmesso gli atti al Comune che avrebbe dovuto procedere immediatamente con la confisca, come correttamente fatto a Sant’Imbenia.»
«Il comune, sempre nel 2017, aveva ottenuto dei fondi ministeriali utili per le bonifiche – sottolineano ancora Maria Antonietta Alivesi e Giusy Di Maio -. Quei soldi non sono stati utilizzati, infatti gli interventi di Messa in Sicurezza di emergenza vennero finanziati con fondi esclusivamente comunali. Oltre ai primi interventi di messa in sicurezza non esistono atti che dimostrino il contrario. Nel 2018, a distanza di un anno dalla sentenza, i privati proprietari e lottizzatori abusivi si proposero per bonificare l’area a loro spese.»
«L’amministrazione di allora, piuttosto che respingere l’offerta dei privati e confiscare l’area inquinata e abusivamente lottizzata, ha preferito indire una conferenza di servizi, utile ad autorizzare il piano di caratterizzazione e bonifica – spiegano Maria Antonietta Alivesi e Giusy Di Maio -. Tuttavia, la conferenza di servizi non autorizza l’intervento dei privati. Il comune, a quel punto, avrebbe dovuto procedere con la confisca, ma non agì e il finanziamento del ministero dell’ambiente fu dirottato ad altro uso.»
«Insomma, il comune ha perso 700 mila euro utili per le bonifiche. Queste preziose risorse, oggi, sono destinate ad altri fini in quanto sottratte al loro originario uso – concludono Maria Antonietta Alivesi e Giusy Di Maio -. Il voto del 21 settembre ha rappresentato un sussulto di dignità. Seppur tardivo. Con che soldi il Comune bonificherà l’area abusivamente lottizzata? Perché non sono stati utilizzati i 700 mila euro? Sono domande a cui, ancora, non sappiamo dare risposta, ma i nostri concittadini meritano chiarezza e spiegazioni.»
Antonio Caria