Il caro bollette non da tregua alle imprese e alle famiglie della Sardegna: ad agosto i prezzi dell’elettricità, del gas e degli altri combustibili sono cresciuti, in media, del 75,6% rispetto allo stesso periodo del 2021. L’aumento maggiore è stato registrato a Olbia-Tempio con +73,6% rispetto all’anno precedente; segue la provincia di Sassari con +64,7% e Cagliari con +66,4%.
Le crescite sono state rilevate dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha analizzato i dati ISTAT tra il 2021 e 2022. E l’ennesimo aumento dei costi annunciato dall’inizio di questo mese è la raffigurazione tangibile e concreta dello tsunami energetico che avanza inesorabilmente.
Per questo gli artigiani di Confartigianato Imprese Sardegna chiedono al prossimo Governo di fare in fretta e di studiare interventi
consistenti e, soprattutto, semplici nella fruibilità perché la complicatezza delle procedure burocratiche costituiscono per le piccole imprese una barriera all’accesso agli sgravi e i ritardi nelle erogazioni possono favorire l’ecatombe del settore produttivo.
«L’ennesimo aumento dei costi energetici, annunciati da questo mese, ci pone davanti ad un’emergenza senza precedenti perché rischiamo una vera e propria catastrofe economica e imprenditoriale – affermano presidente e segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria
Amelia Lai e Daniele Serra – il prossimo Esecutivo deve intervenire subito perché migliaia di attività potrebbero chiudere. Se lo Stato non ha le risorse è indispensabile utilizzare i fondi europei per calmierare subito il costo delle bollette.»
E’, infatti, urgente sostenere le imprese afflitte dalla nuova gravissima emergenza del caro bollette che, dopo la traversata pandemica, mette in pericolo la sussistenza stessa del tessuto produttivo.
«Il caro-energia – sottolineano Maria Amelia Lai e Serra – è tra le prime emergenze che dovranno essere affrontate dal nuovo Governo, in continuità con le azioni calmieratrici già messe in campo dal Governo Draghi. Le cause dei rincari vanno affrontate in una prospettiva strutturale. Occorre attuare incisive politiche di diversificazione del mix energetico, puntando sulla riduzione della dipendenza dal gas russo, investendo sulle energie rinnovabili e sull’efficienza.»
«Altrettanto importante – rimarcano Presidente e Segretario – intervenire sulla composizione tariffaria con una misura strutturale di riduzione degli oneri generali in bolletta e il loro finanziamento mediante altre forme di gettito. Non possiamo affrontare l’autunno e l’inverno con il rischio che il caro bolletta ci porti verso una nuova recessione, dopo le fatiche che il sistema produttivo sta facendo per cercare di “rimanere aperto.»
«Se da una parte il Governo ha introdotto un meccanismo attraverso cui la singola impresa può accedere a un credito d’imposta – continuano Lai e Serra – dall’altra c’è un meccanismo con procedure enormemente complesse e discriminatorie verso una buona parte di piccole aziende che non hanno i requisiti per accedervi ma che subiscono anch’esse rincari allucinanti. Per richiedere il credito d’imposta, infatti, vengono richiesti troppi documenti e sono troppi complessi calcoli, una vera follia burocratica: la procedura è estenuante e, soprattutto, l’impresa deve prima pagare le fatture per scontarsi solo successivamente il proprio credito entro fine anno.»
«Ma potrebbe essere troppo tardi – concludono Presidente e Segretario – sarebbe stato molto più utile e pratico prevedere dei benefici come quelli già messi in campo nel Decreto Sostegni, che prevedeva aiuti immediati ed automaticamente ricompresi in fattura (azzeramento degli oneri di sistema e la riduzione Iva sul gas al 5%). Per questo è necessario semplificare al massimo le procedure.»