L’Università degli studi di Sassari, in collaborazione con il comune di Bitti, condurrà nelle prossime settimane una ricerca socio-economica, sulla “Percezione e comunicazione del rischio idrogeologico nella prevenzione e gestione degli eventi critici”, dedicata alla popolazione del centro barbaricino colpita il 28 novembre 2020 da una devastante alluvione, che ha causato tre vittime e oltre cento milioni di euro di danni.
Presentazione. L’avvio dei lavori sarà illustrato con un incontro pubblico mercoledì 12 ottobre, alle ore 18.00, nei locali dell’ex Giudice di Pace, in via Deffenu, a Bitti. Durante i lavori interverranno i rappresentanti dell’amministrazione comunale e del team di ricerca universitario.
Gli studiosi. Le attività progettuali dell’équipe multidisciplinare dell’Ateneo sassarese saranno coordinate dal dottor Filippo Giadrossich, del Dipartimento di Agraria, dalla professoressa Romina Deriu e dal dottor Giampiero Branca, sociologi del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione. Saranno coinvolti anche dottorandi di ricerca del Dipartimento di Agraria e studenti del corso di Laurea magistrale in Sistemi forestali e ambientali della sede gemmata di Nuoro della stessa Università.
Lo studio. I dati raccolti con l’indispensabile partecipazione e il sostegno di tutta la cittadinanza consentiranno di ricostruire il grado di consapevolezza collettiva circa i rischi ambientali legati ai fenomeni alluvionali, l’efficacia delle attività di prevenzione previste e, infine, la capacità reattiva della comunità di fronte al manifestarsi di tali eventi critici. La ricerca ha quindi l’obiettivo di indagare e ricostruire, nel rispetto delle diverse sensibilità, ciò che i bittesi hanno vissuto in occasione dell’alluvione. Ai residenti verrà quindi chiesto di compilare un questionario online attraverso l’utilizzo di smartphone, tablet oppure computer.
Il progetto di ricerca si inserisce all’interno di un percorso metodologico scientifico sperimentale già implementato con successo in altri contesti nazionali e internazionali. I risultati dell’analisi, come evidenziato nei casi studio precedenti, saranno utili ad ampliare la conoscenza della percezione reale del rischio e dei comportamenti a essi collegati e da essi condizionati nelle popolazioni coinvolte da eventi alluvionali. Il frutto finale della ricerca sarà poi presentato a tutta la popolazione durante un evento pubblico che si svolgerà in paese nei prossimi mesi a conclusione dei lavori. La popolazione è quindi invitata a collaborare per una buona riuscita degli studi, utili per il futuro dei bittesi e dei tanti cittadini coinvolti da tali eventi catastrofici.