«I ritardi, ormai incomprensibili, nella presentazione e approvazione della legge di ‘rinnovo, riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio edilizio esistente’ sta comportando un grave danno economico, sia per i cittadini che vedono bloccati i piani di sviluppo delle loro proprietà, sia per le aziende operanti nel settore edile che, grazie ai bonus edilizi, stanno timidamente provando a ripartire e che in assenza di adeguati strumenti normativi arriveranno a danni incalcolabili.»
Così la consigliera regionale di Idea Sardegna, Carla Cuccu, interviene nuovamente sul Piano casa per chiedere, con una interrogazione, che si proceda con rapidità alla presentazione della nuova normativa, “per consentire ai cittadini, ai professionisti e alle imprese del settore di poter proseguire nella realizzazione dei progetti in essere in modo da agevolare una auspicata ed immediata ripresa economica per un settore fortemente provato e prossimo al collasso, con ripercussioni all’intero tessuto economico sociale della nostra regione”.
Ancora una volta la Giunta non sta rispettando gli impegni assunti e «dopo quasi due settimane dall’audizione dell’assessore competente davanti alla commissione consiliare ‘Governo del territorio‘, nel corso della quale era stato indicato un cronoprogramma per l’iter della nuova legge, in Consiglio – sottolinea la consigliera di Idea Sardegna – non è ancora arrivato alcun testo».
«La dichiarazione di illegittimità del Piano casa da parte della Corte Costituzionale – ricorda Carla Cuccu – ha bloccato pratiche correttamente istruite tramite il SUAPE (Sportello Unico per le Attività produttive e per l’edilizia) che, al giorno successivo della data di pubblicazione della sentenza, non avevano ancora concluso il proprio iter per mancanza del titolo o erano in possesso del titolo ma senza comunicazione di apertura lavori, che presentavano problemi di difformità delle volumetrie o che riguardavano lavori iniziati ma non terminati. Ricordo anche – aggiunge la consigliera, componente della Commissione Governo del territorio – che la Regione ha ricevuto il pagamento relativo agli accessi degli atti amministrativi».
Con il nuovo atto ispettivo Carla Cuccu chiede quindi alla Giunta «perché non siano state previste norme transitorie che consentissero la prosecuzione dell’iter amministrativo a chi avesse i titoli necessari per l’inizio o la prosecuzione dei lavori di ristrutturazione e a coloro che avessero già ottenuto, in modo formale o informale, una risposta positiva da parte della pubblica amministrazione».
«Non c’è più tempo da perdere – conclude Carla Cuccu -, i sardi devono avere una legge snella e di facile interpretazione in tempi rapidi.»