Il rispetto si impara dall’infanzia con la promozione di una cultura della parità di genere. Con questo spirito nasce “PARIS La PArità impaRIamola a Scuola, Insegnanti, stereotipi di genere e pratiche educative inclusive”, il progetto di ricerca presentato oggi, a Cagliari, presso l’aula Dina Dore, nel corso di una conferenza stampa dalla Commissione Regionale per le pari opportunità insieme all’Università di Cagliari, Dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia. Un’indagine sui predittori individuali e sociali degli stereotipi di genere da parte degli insegnanti e l’impatto di tale fenomeno sul processo educativo.
«Educare figli e figlie oltre gli stereotipi è ancora una sfida, ma per noi vuole essere un impegno – ha affermato la Presidente della Commissione regionale pari opportunità, Francesca Ruggiu -. Il progetto PARIS fa parte di un ampio e ambizioso lavoro realizzato dalla IX Commissione Regionale per la realizzazione della parità tra uomini e donne, istituita presso la Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna, ed è l’inizio di un percorso che coinvolgerà direttamente le scuole che hanno aderito all’iniziativa. L’obiettivo è quello di individuare le cause che originano gli stereotipi, i pregiudizi e la conseguente discriminazione di genere nel territorio sardo, in particolare nel contesto educativo. Le stereotipie di genere, infatti – sottolinea Francsca Ruggiu – sono un fenomeno radicato e strutturale nelle nostre società e noi stiamo lavorando per prevenirlo con un percorso di prevenzione con approccio “gender focused”, orientato ad accrescere i diritti e la pari dignità personale e sociale delle donne e degli uomini.»
«L’ambito di ricerca – spiega la commissaria regionale per le Pari opportunità, Anna Maria Saderis – abbraccia il settore scolastico, con un’attenzione particolare alla Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado. E’ un’indagine scientifica rivolta al corpo docente e non alle allieve e agli allievi, proprio perché queste figure hanno un ruolo fondamentale nella creazione delle donne e degli uomini del futuro. Il contesto educativo, infatti, rappresenta il luogo privilegiato per costruire idee, atteggiamenti, comportamenti orientati al rispetto della persona e nel quale agire per ridurre quelle categorizzazioni e quei contenuti rigidamente semplificati dalla realtà, che incidono negativamente sulla vita personale e comunitaria. L’auspicio – conclude Anna Maria Saderis – è che la Regione Sardegna diventi la Regione pilota per l’insegnamento della parità di genere nelle scuole, insieme all’educazione civica.»
«La cultura inclusiva nelle scuole – ha evidenziato la professoressa Cristina Cabras, docente di Psicologia sociale, criminale e forense all’Università di Cagliari – mira a creare una comunità che offra pari opportunità di apprendimento e allo stesso tempo instilli un senso di sicurezza, accettazione e cooperazione. Dalla ricerca PARIS emerge, ancora, il patriarcato come figura culturale di riferimento nella nostra società. Da un campione di circa 900 insegnanti, di cui il 91% di genere femminile, risulta che le stereotipie più elevate si registrano nella scuola dell’infanzia e primaria, mentre una maggiore resistenza al cambiamento è presente nella scuola secondaria, dove sono più frequenti le proteste da parte delle classi e delle famiglie con una concezione tradizionale dell’educazione. E’ fondamentale, pertanto – ha aggiunto la docente – abbattere le principali barriere che impediscono l’implementazione di pratiche e strategie educative inclusive, formando e sostenendo gli insegnanti nei processi di cambiamento organizzativi.»