E’ stata Sassari la nuova tappa del pellegrinaggio della Lega Pro il cui desiderio è quello di far conoscere i valori trasmessi dal Beato Carlo Acutis e di cui abbiamo bisogno per i nostri giovani.
«Vedere i bambini di Torres ed Olbia anticipare il derby di domani in un clima di gioia e felicità nel nome di Carlo Acutis è stato fantastico. In un momento di grande difficoltà come quello attuale, ai margini di una terribile pandemia, con una guerra che non si interrompe ma anzi ogni giorno sembra crescere nel suo orrore, sono i ragazzi, per primi, ad avere ancora più bisogno di credere nei valori di generosità, bontà, aiuto verso il prossimo», dice il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli.
«Oggi il nostro guardare verso Carlo Acutis si fa ancora più intenso. La sua eredità è preziosa soprattutto per i giovani; ma tutti noi dobbiamo custodirla, praticarla e coltivarla giorno per giorno, per questo abbiamo aperto un colloquio con la CEI affinché il Beato Carlo sia il riferimento ufficiale della nostra Lega, fatta di tanti ragazzi che già nel loro cuore portano i suoi valori. Cercare Carlo e fare amicizia con lui, questo dobbiamo fare», conclude il numero uno della Lega Pro.
«La storia di Carlo Acutis è una storia di vita, la storia di una vita spezzata davvero troppo presto da un male incurabile che senza dar tempo nemmeno al sentimento di diventare dolore ha portato via il suo futuro ad un ragazzo di soli 15 anni. Un ragazzo che aveva la passione per lo sport, e per il calcio in particolare. Un ragazzo che coltivava la sua passione ma viveva principalmente per gli altri, dedicandosi al prossimo come scopo prioritario di un’esistenza che non ha purtroppo trovato sbocchi», dice Stefano Udassi, presidente della Torres.
«Come Torres siamo felci di aver risposto all’invito della Lega Pro, che ringraziamo per l’impegno messo in campo nell’immaginare la cosa, a partecipare a questa iniziativa che promuove, diffonde e celebra valori importanti e fondanti come sono quelli alla base della pratica sportiva», conclude il presidente della Torres.
L’incontro, alla presenza dei giovani di Torres e Olbia, si è svolto nel teatro della parrocchia di San Francesco di Assisi, in piazza dei Cappuccini a Sassari con la partecipazione di autorità religiose ed istituzionali, quali Monsignor Gian Franco Saba, arcivescovo dell’arcidiocesi di Sassari che ha benedetto un’immagine del Beato, Padre Carlos Ferreira, Rettore Santuario della Spogliazione di Assisi; Rosanna Arru, assessore dello Sport del comune di Sassari; Giovanni Cadoni presidente CR Sardegna Figc-Lnd; Matteo Sechi, responsabile Comunicazione e Marketing dell’Olbia Calcio e Luca Saba direttore di Coldiretti Sardegna. Molto apprezzati anche il video intervento di Antonia Salzano, madre del Beato Carlo Acutis e le parole di padre Isidoro della chiesa dei Cappuccini che ha ricordato come la presenza del Beato abbia subito avuto un effetto positivo su alcuni giovani “difficili” della sua parrocchia. Moderatore dell’evento è stato Luciano Regolo, condirettore di Famiglia Cristiana.
Auguro “buon lavoro“ a Giorgia Meloni ed estendo lo stesso augurio ad Andrea Abodi ministro dello sport e a Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura e sovranità alimentare. Mi permetto di fare un appello alla presidente Giorgia Meloni: noi rappresentiamo qui il calcio dei Comuni d’Italia con la “Campagna Amica” e Coldiretti per esaltare le eccellenze italiane, il cibo italiano, i prodotti delle campagne italiane, il calcio dei valori, del territorio e del sociale. Percorreremo insieme le sessanta città italiane, sedi dei club della Serie C.
Oggi, da Sassari, in occasione del derby della Sardegna Torres Sassari-Olbia, lanciamo la raccolta delle firme negli stadi contro il “cibo sintetico”. Una iattura se vincesse un progetto che uccide qualità , lavoro, eccellenze. A Sassari, in Sardegna, per fare un esempio, scomparirebbe un piatto eccezionale, unico, la “Cannaculu”, perdendo storia e qualità. Qualcuno ha ironizzato sul Ministero “sovranità alimentare”. A noi sembra estremamente significativo aver raccolto l’idea di Ettore Prandini, presidente di Coldiretti.
Cara Presidente Meloni, le rinnoviamo gli auguri di buon lavoro e, certo che lo farà pensi a chi spesso, nel silenzio lotta per valorizzare le eccellenze dell’Italia e lo fa anche per lasciarle in eredità ai figli ed ai nipoti. Ce la faremo perché l’Italia è un paese meraviglioso e bisogna puntare sulla valorizzazione delle nostre eccellenze.